Nel biennio 2008-2009 sono stati condotti due esperimenti, in due areali collinari dell’Emilia Romagna, per verificare l’ipotesi di rallentare l’accumulo di zucchero e ridurre lo sfasamento tra maturità tecnologica e fenolica delle bacche mediante interventi di cimatura tardiva. Nella prima prova, condotta a Tebano (RA), viti allevate a “Cordone Speronato” sono state sottoposte a due diverse intensità di cimatura, mantenendo 10 e 14 nodi sul germoglio principale, e confrontate con piante di controllo non cimate. L’intervento è stato effettuato quando le bacche avevano raggiunto 15 °Brix (prima decade di agosto, 45 giorni prima della presunta data di raccolta). Nella seconda prova, condotta ad Ozzano (BO) le viti, allevate a “Cordone Libero”, sono state cimate mantenendo 6 nodi, in due diverse epoche, una e tre settimane dopo la piena invaiatura, quando le bacche avevano raggiunto, rispettivamente, 15 e 20 °Brix. Su cordone speronato i parametri morfologici e biochimici (, °Brix, pH,) hanno messo in evidenza un ritardo nella maturazione delle bacche provenienti dalle viti cimate che hanno anche presentato valori di APA più bassi. Tuttavia nelle piante cimate il livello degli antociani alla vendemmia non è risultato statisticamente diverso dal controllo. La cimatura intensa ha determinato una riduzione del peso medio del grappolo e della produttività dei ceppi. Sulle viti allevate a cordone libero, indipendentemente dall’epoca, gli interventi di cimatura hanno consentito di rallentare l’accumulazione in solidi solubili alla vendemmia, in concomitanza della quale le uve delle tesi trattate hanno presentato un tenore zuccherino inferiore a quelle del controllo di circa un grado Brix, mentre la concentrazione di antociani nelle bucce è risultata simile. La cimatura, in questo caso, non ha indotto modifiche nei parametri produttivi (produttività dei ceppi, peso medio dell’acino e del grappolo). Tali evidenze indicano che la cimatura tardiva, opportunamente realizzata, può costituire una valida strategia per ridurre lo sfasamento tra maturità tecnologica e fenolica.
ROMBOLA’ A.D., COVARRUBIAS J.I., FILIPPETTI I., ALLEGRO G., VALENTINI G., INTRIERI C. (2012). Interventi di cimatura tardiva per sincronizzare maturazione zuccherina e fenolica. ITALUS HORTUS, 3, 42-49.
Interventi di cimatura tardiva per sincronizzare maturazione zuccherina e fenolica
ROMBOLA', ADAMO DOMENICO;FILIPPETTI, ILARIA;ALLEGRO, GIANLUCA;VALENTINI, GABRIELE;INTRIERI, CESARE
2012
Abstract
Nel biennio 2008-2009 sono stati condotti due esperimenti, in due areali collinari dell’Emilia Romagna, per verificare l’ipotesi di rallentare l’accumulo di zucchero e ridurre lo sfasamento tra maturità tecnologica e fenolica delle bacche mediante interventi di cimatura tardiva. Nella prima prova, condotta a Tebano (RA), viti allevate a “Cordone Speronato” sono state sottoposte a due diverse intensità di cimatura, mantenendo 10 e 14 nodi sul germoglio principale, e confrontate con piante di controllo non cimate. L’intervento è stato effettuato quando le bacche avevano raggiunto 15 °Brix (prima decade di agosto, 45 giorni prima della presunta data di raccolta). Nella seconda prova, condotta ad Ozzano (BO) le viti, allevate a “Cordone Libero”, sono state cimate mantenendo 6 nodi, in due diverse epoche, una e tre settimane dopo la piena invaiatura, quando le bacche avevano raggiunto, rispettivamente, 15 e 20 °Brix. Su cordone speronato i parametri morfologici e biochimici (, °Brix, pH,) hanno messo in evidenza un ritardo nella maturazione delle bacche provenienti dalle viti cimate che hanno anche presentato valori di APA più bassi. Tuttavia nelle piante cimate il livello degli antociani alla vendemmia non è risultato statisticamente diverso dal controllo. La cimatura intensa ha determinato una riduzione del peso medio del grappolo e della produttività dei ceppi. Sulle viti allevate a cordone libero, indipendentemente dall’epoca, gli interventi di cimatura hanno consentito di rallentare l’accumulazione in solidi solubili alla vendemmia, in concomitanza della quale le uve delle tesi trattate hanno presentato un tenore zuccherino inferiore a quelle del controllo di circa un grado Brix, mentre la concentrazione di antociani nelle bucce è risultata simile. La cimatura, in questo caso, non ha indotto modifiche nei parametri produttivi (produttività dei ceppi, peso medio dell’acino e del grappolo). Tali evidenze indicano che la cimatura tardiva, opportunamente realizzata, può costituire una valida strategia per ridurre lo sfasamento tra maturità tecnologica e fenolica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.