L’ipertrofia cardiaca (CH), e la sua eventuale progressione verso lo scompenso (HF) rappresentano l’evento finale di numerose situazioni patologiche, tra cui l’ipertensione. La possibilità di ridurre morbilità e mortalità per CH ed HF tramite la modulazione dell’espressione di alcuni geni è stata recentemente ipotizzata e, tra i possibili agenti modulatori, gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) n-3 appaiono interessanti candidati. Recentemente abbiamo dimostrato che i PUFA n-3 sono in grado di modulare l’espressione di geni correlati alla CH in cardiomiociti in coltura [1]. Nel presente studio sono stati utilizzati ratti Wistar Kyoto (WK) e ratti spontaneamente ipertesi (SHR), che sono stati casualmente suddivisi in due gruppi, uno alimentato a dieta standard ed uno a dieta arricchita con PUFA n-3 (0.1%). Dopo 90 gg i ratti sono stati sacrificati e il sangue ed il ventricolo sinistro prelevati. Sul siero sono stati determinati trigliceridi, colesterolo totale e HDL, e la composizione in acidi grassi, dai ventricoli è stato estratto lo RNAm (RNeasy mini kit, Qiagen, Germany), che è stato marcato (Affymetrix Expression Analysis Protocol, www.affymetrix.com) e ibridizzato su Rat Genome 230 2.0 arrays , contenenti i probes per 28700 geni target di ratto. I geni differentemente espressi sono stati selezionati tramite un t-test modificato (limma algorithm) con un cut off di 0.01 e rappresentati secondo un clustering gerarchico. Tutte le analisi sono state effettuate con programmi Bioconductor (www.bioconductor.org) e il software TIGR MeV (www.tm4.org/mev.html). L’annotazione dei probe e l’analisi secondo Gene Ontology è stata eseguita mediante i programmi NetAffxl (www.affymetrix.com/analysis/index.affx). In accordo alla letteratura, i nostri dati indicano che la supplementazione con PUFA n-3 è in grado di influenzare favorevolmente diversi fattori di rischio cardiovascolare quali colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia e, soprattutto, pressione arteriosa. La supplementazione con PUFA n-3 ha determinato la normalizzazione dei valori pressori nei ratti SH, e questo effetto è stato accompagnato dalla modulazione dell’espressione di 160 geni, molti dei quali correlati, e positivamente influenzanti, CH ed HF. Al di là dei meccanismi generalmente suggeriti per l’azione cardioprotettiva dei PUFA n-3, questo studio è la prima dimostrazione della loro efficacia come modulatori dell’espressione genica globale nel ventricolo sinistro di ratti SH. Bibliografia: [1] Bordoni A. et al (2007) FEBS Lett 581: 923-929.

A. Bordoni, A. Astolfi, R. Leghissa, L. Morandi, D. de Biase, F. Danesi, et al. (2007). Importanza della modulazione dell’espressione genica nel meccanismo di protezione dei PUFA n-3 verso l’ipertrofia cardiaca. s.l : s.n.

Importanza della modulazione dell’espressione genica nel meccanismo di protezione dei PUFA n-3 verso l’ipertrofia cardiaca

BORDONI, ALESSANDRA;ASTOLFI, ANNALISA;MORANDI, LUCA;DE BIASE, DARIO;DANESI, FRANCESCA;DI NUNZIO, MATTIA;PESSION, ANDREA;BIAGI, PIERLUIGI;PESSION, ANNALISA
2007

Abstract

L’ipertrofia cardiaca (CH), e la sua eventuale progressione verso lo scompenso (HF) rappresentano l’evento finale di numerose situazioni patologiche, tra cui l’ipertensione. La possibilità di ridurre morbilità e mortalità per CH ed HF tramite la modulazione dell’espressione di alcuni geni è stata recentemente ipotizzata e, tra i possibili agenti modulatori, gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) n-3 appaiono interessanti candidati. Recentemente abbiamo dimostrato che i PUFA n-3 sono in grado di modulare l’espressione di geni correlati alla CH in cardiomiociti in coltura [1]. Nel presente studio sono stati utilizzati ratti Wistar Kyoto (WK) e ratti spontaneamente ipertesi (SHR), che sono stati casualmente suddivisi in due gruppi, uno alimentato a dieta standard ed uno a dieta arricchita con PUFA n-3 (0.1%). Dopo 90 gg i ratti sono stati sacrificati e il sangue ed il ventricolo sinistro prelevati. Sul siero sono stati determinati trigliceridi, colesterolo totale e HDL, e la composizione in acidi grassi, dai ventricoli è stato estratto lo RNAm (RNeasy mini kit, Qiagen, Germany), che è stato marcato (Affymetrix Expression Analysis Protocol, www.affymetrix.com) e ibridizzato su Rat Genome 230 2.0 arrays , contenenti i probes per 28700 geni target di ratto. I geni differentemente espressi sono stati selezionati tramite un t-test modificato (limma algorithm) con un cut off di 0.01 e rappresentati secondo un clustering gerarchico. Tutte le analisi sono state effettuate con programmi Bioconductor (www.bioconductor.org) e il software TIGR MeV (www.tm4.org/mev.html). L’annotazione dei probe e l’analisi secondo Gene Ontology è stata eseguita mediante i programmi NetAffxl (www.affymetrix.com/analysis/index.affx). In accordo alla letteratura, i nostri dati indicano che la supplementazione con PUFA n-3 è in grado di influenzare favorevolmente diversi fattori di rischio cardiovascolare quali colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia e, soprattutto, pressione arteriosa. La supplementazione con PUFA n-3 ha determinato la normalizzazione dei valori pressori nei ratti SH, e questo effetto è stato accompagnato dalla modulazione dell’espressione di 160 geni, molti dei quali correlati, e positivamente influenzanti, CH ed HF. Al di là dei meccanismi generalmente suggeriti per l’azione cardioprotettiva dei PUFA n-3, questo studio è la prima dimostrazione della loro efficacia come modulatori dell’espressione genica globale nel ventricolo sinistro di ratti SH. Bibliografia: [1] Bordoni A. et al (2007) FEBS Lett 581: 923-929.
2007
Atti del XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Ricerche Cardiovascolari (SIRC)
32
32
A. Bordoni, A. Astolfi, R. Leghissa, L. Morandi, D. de Biase, F. Danesi, et al. (2007). Importanza della modulazione dell’espressione genica nel meccanismo di protezione dei PUFA n-3 verso l’ipertrofia cardiaca. s.l : s.n.
A. Bordoni; A. Astolfi; R. Leghissa; L. Morandi; D. de Biase; F. Danesi; M. Di Nunzio; A. Pession; P.L. Biagi; A. Pession.
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