Il contributo presenta le prime analisi spaziali sui macroresti vegetali prelevati nel sito di Solarolo - Via Ordiere mediante un campionamento estensivo e capillare. Questa ricerca si basa sullo studio di circa 200 campioni provenienti dalle campagne di scavo svolte tra il 2006 e il 2009, che riguardano due aree specifiche del sito: una zona esterna alle abitazioni, compresa fra le strutture ed un corso d’acqua e i primi dati provenienti da strati relativi agli spazi abitativi. I risultati preliminari sottolineano una importante uniformità nella composizione del complesso carpologico connesso alle specie coltivate, con una debole presenza di legumi e lino associati ad una maggiore importanza dei cereali, soprattutto frumento, nelle sue forme vestite. Si rimarca, inoltre, il rinvenimento del miglio, come indicatore delle pratiche di rotazione colturale che caratterizzano anche numerosi altri insediamenti coevi a Solarolo. Lo studio delle specie spontanee, invece, evidenzia differenze fra le aree abitative rispetto alla “fascia di rispetto” nei pressi del corso d’acqua. Queste difformità riguardano le tipologie conservative, in quanto nelle zone abitate prevalgono i resti carbonizzati, in quelle esterne è maggiore il numero dei carporesti mineralizzati. Probabilmente queste differenze sono da imputare alla vicinanza dell’acqua (gli sbalzi di falda favoriscono la mineralizzazione) e/o alla presenza di sostanze fecali vicino al canale, a testimonianza di spazi frequentati dagli animali. Le differenze spaziali riguardano anche le tipologie delle specie vegetali: all’interno delle abitazioni sono prevalenti le piante alimentari e le infestanti delle colture, nelle zone esterne, invece, prevalgono le erbacee spontanee e quelle più legate all’ambiente umido, che doveva caratterizzare, appunto, gli spazi adiacenti al canale.
Marialetizia Carra, M.C. (2023). FUORI O DENTRO CASA? IL CONTRIBUTO DELL’ARCHEOBOTANICA NELL’INDIVIDUAZIONE DEGLI SPAZI DOMESTICI. IL CASO STUDIO DI SOLAROLO - VIA ORDIERE (RA). Verona : Museo di Storia Naturale di Verona [10.61006/msu202316].
FUORI O DENTRO CASA? IL CONTRIBUTO DELL’ARCHEOBOTANICA NELL’INDIVIDUAZIONE DEGLI SPAZI DOMESTICI. IL CASO STUDIO DI SOLAROLO - VIA ORDIERE (RA)
Marialetizia Carra
Primo
Conceptualization
;Maurizio Cattani;Claudio Cavazzuti;Florencia Inés Debandi
2023
Abstract
Il contributo presenta le prime analisi spaziali sui macroresti vegetali prelevati nel sito di Solarolo - Via Ordiere mediante un campionamento estensivo e capillare. Questa ricerca si basa sullo studio di circa 200 campioni provenienti dalle campagne di scavo svolte tra il 2006 e il 2009, che riguardano due aree specifiche del sito: una zona esterna alle abitazioni, compresa fra le strutture ed un corso d’acqua e i primi dati provenienti da strati relativi agli spazi abitativi. I risultati preliminari sottolineano una importante uniformità nella composizione del complesso carpologico connesso alle specie coltivate, con una debole presenza di legumi e lino associati ad una maggiore importanza dei cereali, soprattutto frumento, nelle sue forme vestite. Si rimarca, inoltre, il rinvenimento del miglio, come indicatore delle pratiche di rotazione colturale che caratterizzano anche numerosi altri insediamenti coevi a Solarolo. Lo studio delle specie spontanee, invece, evidenzia differenze fra le aree abitative rispetto alla “fascia di rispetto” nei pressi del corso d’acqua. Queste difformità riguardano le tipologie conservative, in quanto nelle zone abitate prevalgono i resti carbonizzati, in quelle esterne è maggiore il numero dei carporesti mineralizzati. Probabilmente queste differenze sono da imputare alla vicinanza dell’acqua (gli sbalzi di falda favoriscono la mineralizzazione) e/o alla presenza di sostanze fecali vicino al canale, a testimonianza di spazi frequentati dagli animali. Le differenze spaziali riguardano anche le tipologie delle specie vegetali: all’interno delle abitazioni sono prevalenti le piante alimentari e le infestanti delle colture, nelle zone esterne, invece, prevalgono le erbacee spontanee e quelle più legate all’ambiente umido, che doveva caratterizzare, appunto, gli spazi adiacenti al canale.File | Dimensione | Formato | |
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