È riconosciuto che le emozioni sono innate nell’essere umano e, nel corso del tempo e nelle differenti tradizioni culturali, hanno avuto ruoli e manifestazioni diverse (Tomkins 1962; Ekman 1977, 2003; Plutchik e Kellermann 1980; Plutchik 2001). Paura, rabbia, tristezza, disgusto, gioia da sempre orientano, in modo più o meno manifesto, i comportamenti e le scelte individuali e collettive. Parlare di emozioni, dunque, significa toccare sia la sfera più intima dell’individuo sia le relazioni sociali, significa riflettere su come intervengano sui processi cognitivi e su come entrino in gioco nella comunicazione, su come possano creare condivisione o fratture, su come possano essere manipolate; non ultimo, significa riflettere su come vengano espresse e verbalizzate nelle diverse lingue e culture. Sono aspetti così ampi che giustificano la molteplicità di prospettive con cui vengono studiate: psicologia, filosofia, neuroscienze, scienze biologiche, linguistica e semiotica sono impegnate da tempo nella difficile concettualizzazione, comprensione e descrizione delle emozioni. Le emozioni sono fortemente ancorate alla cultura e alla società cui apparteniamo e influenzate dal contesto comunicativo nel quale agiamo (Wierzbicka 1999; Bazzanella 2004). Secondo Harkins e Wierzbicka (2001: 3), infatti, “it is widely perceived that the differences in usage of emotion words are connected in some way with cultural attitudes and cultural identity”, ed è proprio tale aspetto a rendere complessa la loro espressione e manifestazione, il parlarne e, dunque, interpretarle e tradurle. È sulla base di tali considerazioni che si sviluppa questo dossier sulle emozioni, il cui intento è offrire, da un lato, una panoramica interdisciplinare e corale di come oggi le stesse emozioni possano essere descritte e interpretate a livello scritto, verbale e non verbale; dall’altro, proporre un percorso costruttivo e di confronto tra diverse discipline che ancora oggi si interrogano sull’espressione emotiva in un contesto oramai globale.
Serena Zuccheri, Greta Zanoni (2022). Emozioni: sentirle, parlarne, tradurle. MEDIAZIONI, 33, 1-3 [10.6092/issn.1974-4382/15262].
Emozioni: sentirle, parlarne, tradurle
Serena Zuccheri
;Greta Zanoni
2022
Abstract
È riconosciuto che le emozioni sono innate nell’essere umano e, nel corso del tempo e nelle differenti tradizioni culturali, hanno avuto ruoli e manifestazioni diverse (Tomkins 1962; Ekman 1977, 2003; Plutchik e Kellermann 1980; Plutchik 2001). Paura, rabbia, tristezza, disgusto, gioia da sempre orientano, in modo più o meno manifesto, i comportamenti e le scelte individuali e collettive. Parlare di emozioni, dunque, significa toccare sia la sfera più intima dell’individuo sia le relazioni sociali, significa riflettere su come intervengano sui processi cognitivi e su come entrino in gioco nella comunicazione, su come possano creare condivisione o fratture, su come possano essere manipolate; non ultimo, significa riflettere su come vengano espresse e verbalizzate nelle diverse lingue e culture. Sono aspetti così ampi che giustificano la molteplicità di prospettive con cui vengono studiate: psicologia, filosofia, neuroscienze, scienze biologiche, linguistica e semiotica sono impegnate da tempo nella difficile concettualizzazione, comprensione e descrizione delle emozioni. Le emozioni sono fortemente ancorate alla cultura e alla società cui apparteniamo e influenzate dal contesto comunicativo nel quale agiamo (Wierzbicka 1999; Bazzanella 2004). Secondo Harkins e Wierzbicka (2001: 3), infatti, “it is widely perceived that the differences in usage of emotion words are connected in some way with cultural attitudes and cultural identity”, ed è proprio tale aspetto a rendere complessa la loro espressione e manifestazione, il parlarne e, dunque, interpretarle e tradurle. È sulla base di tali considerazioni che si sviluppa questo dossier sulle emozioni, il cui intento è offrire, da un lato, una panoramica interdisciplinare e corale di come oggi le stesse emozioni possano essere descritte e interpretate a livello scritto, verbale e non verbale; dall’altro, proporre un percorso costruttivo e di confronto tra diverse discipline che ancora oggi si interrogano sull’espressione emotiva in un contesto oramai globale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.