Effetti di un’elevata prematurità sullo sviluppo psicomotorio nei primi due anni di vita.

Introduzione. Diversi studi hanno evidenziato un recente aumento della sopravvivenza dei nati pretermine con età gestazionale inferiore alle 28 settimane (ELGA) che costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo poiché espone a lungo il sistema nervoso immaturo e in evoluzione del nato pretermine alle stimolazioni per lo più innaturali e spesso inadeguate del reparto ospedaliero. L’obiettivo di questo lavoro è quindi valutare longitudinalmente lo sviluppo psicomotorio dei bambini ELGA nei primi due anni di vita rispetto a quello di bambini nati a termine (NT). Metodo. Sono stati esaminati, a 6, 12, 18 e 24 mesi (età corretta per i pretermine), 17 bambini ELGA e 10 bambini NT, tutti esenti da danni neurologici, motori e sensoriali e di madrelingua italiana, mediante l’uso delle Scale Griffiths (1996) che forniscono un punteggio del quoziente di sviluppo generale risultante da 5 diverse sottoscale (locomotoria, personale-sociale, uditolinguaggio, oculomotoria, performance). Risultati. Le analisi hanno mostrato che il quoziente di sviluppo generale degli ELGA è inferiore a quello dei bambini NT e che questa differenza è significativa a partire dai 12 mesi e diventa più rilevante nel secondo anno di vita, in particolare nelle sottoscale locomotoria, oculomotoria e di performance. Discussione. L’elevata prematurità determinata da un’età gestazionale estremamente bassa costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo nei primi due anni vita indicando l’importanza per i bambini ELGA di essere inclusi in programmi di follow-up continuativi e, se necessario, partecipare a interventi abilitativi precoci.