Introduzione. Diversi studi hanno evidenziato un aumento della sopravvivenza dei nati pretermine con età gestazionale estremamente bassa (e.g. ≤28 settimane) che costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo poiché espone il sistema nervoso immaturo e in evoluzione a stimolazioni spesso innaturali e inadeguate del reparto ospedaliero (Als et al., 2004). Inoltre alcuni studi hanno messo in luce che i bambini di e.g. estremamente bassa presentano difficoltà cognitive e di apprendimento in età prescolare e scolare (Wood et al., 2000; Marlow et al., 2005). L’obiettivo è indagare longitudinalmente lo sviluppo psicomotorio dei nati con e.g. estremamente bassa per evidenziare precocemente le difficoltà di questi bambini, confrontati con un gruppo di nati a termine. Metodo. Sono stati esaminati, a 6, 12, 18 e 24 mesi (età corretta per i pretermine), 17 nati pretermine di e.g. ≤28 settimane (e.g. media=27, DS=.79, range 25-28; peso medio=1299g, DS=239, range 555-1310) e 10 nati a termine, tutti esenti da danni neurologici, motori, sensoriali e di madrelingua italiana, mediante l’uso delle Scale Griffiths (1996) che forniscono un punteggio del quoziente di sviluppo generale risultante da 5 sottoscale (locomotoria, personale-sociale, udito-linguaggio, oculomotoria, performance). Risultati. Le analisi della varianza multivariata (RM-MANOVA) hanno mostrato che i nati pretermine presentano punteggi più bassi rispetto ai nati a termine nel quoziente di sviluppo generale [F(1,25) = 6.1; p = .021, ŋ2 = .20] e nelle sottoscale locomotoria [F(1,25) = 10.1; p = .004, ŋ2 = .29], oculomotoria [F(1,25) = 11.1; p = .003, ŋ2 = .31] e di performance [F(1,25) = 4; p = .058, ŋ2 = .14]. Discussione. L’elevata prematurità costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo nei primi due anni vita poiché, anche quando si tiene conto del livello di maturazione neurobiologica mediante l’uso dell’età corretta, i bambini di e.g. ≤28 settimane mostrano difficoltà nello sviluppo psicomotorio, che emergono in modo più rilevante nelle competenze motorie, oculo-motorie e cognitive. Questi risultati indicano l’importanza di includere i bambini di e.g. estremamente bassa in programmi di follow-up continuativi nei primi due anni di vita e, se necessario, programmare interventi abilitativi precoci.
Gli effetti dell’età gestazionale estremamente bassa sullo sviluppo psicomotorio: uno studio longitudinale pilota nei primi due anni di vita.
SAVINI, SILVIA;SANSAVINI, ALESSANDRA;GUARINI, ANNALISA;FALDELLA, GIACOMO
2009
Abstract
Introduzione. Diversi studi hanno evidenziato un aumento della sopravvivenza dei nati pretermine con età gestazionale estremamente bassa (e.g. ≤28 settimane) che costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo poiché espone il sistema nervoso immaturo e in evoluzione a stimolazioni spesso innaturali e inadeguate del reparto ospedaliero (Als et al., 2004). Inoltre alcuni studi hanno messo in luce che i bambini di e.g. estremamente bassa presentano difficoltà cognitive e di apprendimento in età prescolare e scolare (Wood et al., 2000; Marlow et al., 2005). L’obiettivo è indagare longitudinalmente lo sviluppo psicomotorio dei nati con e.g. estremamente bassa per evidenziare precocemente le difficoltà di questi bambini, confrontati con un gruppo di nati a termine. Metodo. Sono stati esaminati, a 6, 12, 18 e 24 mesi (età corretta per i pretermine), 17 nati pretermine di e.g. ≤28 settimane (e.g. media=27, DS=.79, range 25-28; peso medio=1299g, DS=239, range 555-1310) e 10 nati a termine, tutti esenti da danni neurologici, motori, sensoriali e di madrelingua italiana, mediante l’uso delle Scale Griffiths (1996) che forniscono un punteggio del quoziente di sviluppo generale risultante da 5 sottoscale (locomotoria, personale-sociale, udito-linguaggio, oculomotoria, performance). Risultati. Le analisi della varianza multivariata (RM-MANOVA) hanno mostrato che i nati pretermine presentano punteggi più bassi rispetto ai nati a termine nel quoziente di sviluppo generale [F(1,25) = 6.1; p = .021, ŋ2 = .20] e nelle sottoscale locomotoria [F(1,25) = 10.1; p = .004, ŋ2 = .29], oculomotoria [F(1,25) = 11.1; p = .003, ŋ2 = .31] e di performance [F(1,25) = 4; p = .058, ŋ2 = .14]. Discussione. L’elevata prematurità costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo nei primi due anni vita poiché, anche quando si tiene conto del livello di maturazione neurobiologica mediante l’uso dell’età corretta, i bambini di e.g. ≤28 settimane mostrano difficoltà nello sviluppo psicomotorio, che emergono in modo più rilevante nelle competenze motorie, oculo-motorie e cognitive. Questi risultati indicano l’importanza di includere i bambini di e.g. estremamente bassa in programmi di follow-up continuativi nei primi due anni di vita e, se necessario, programmare interventi abilitativi precoci.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.