L'articolo presenta i risultati di un'indagine sull'esperienza di lavoro agile di 272 dipendenti di un'Amministrazione comunale. È stato utilizzato un questionario online che indagava sia il periodo di lavoro agile emergenziale (marzo-maggio 2020) sia il periodo di smart working (giugno-luglio 2020). I risultati mostrano che maggiore era la quota di lavoro d'ufficio che i dipendenti riuscivano a svolgere a casa, tanto più essi si sentivano coinvolti nel lavoro, definivano i proprio obiettivi e valutavano più positivamente la loro prestazione lavorativa. I risultati hanno anche confermato un modello di mediazione sequenziale secondo cui i lavoratori che si ritenevano autonomi percepivano maggiore self-leadership, la quale era connessa al coinvolgimento lavorativo che, a sua volta, era correlato alla soddisfazione per il lavoro da remoto. Gli esiti rivelano spunti interessanti per i manager e per gli addetti ai lavori. L'effetto positivo della quantità di lavoro d'ufficio eseguibile anche da casa suggerisce di stabilire quante e quali attività possano essere adattate attraverso un percorso di digitalizzazione e reingeneering dei processi, permettendo una più ampia implementazione del lavoro agile da parte delle organizzazioni. Inoltre, sono necessari percorsi di formazione per potenziare competenze fondamentali per chi lavora fuori dalla propria sede, come la pianificazione, la gestione del tempo e l'automonitoraggio.

Pubblica Amministrazione: Lo smart working al tempo del COVID-19

Zappalà Salvatore
;
Bigliardi Eleonora;Toscano Ferdinando;
2020

Abstract

L'articolo presenta i risultati di un'indagine sull'esperienza di lavoro agile di 272 dipendenti di un'Amministrazione comunale. È stato utilizzato un questionario online che indagava sia il periodo di lavoro agile emergenziale (marzo-maggio 2020) sia il periodo di smart working (giugno-luglio 2020). I risultati mostrano che maggiore era la quota di lavoro d'ufficio che i dipendenti riuscivano a svolgere a casa, tanto più essi si sentivano coinvolti nel lavoro, definivano i proprio obiettivi e valutavano più positivamente la loro prestazione lavorativa. I risultati hanno anche confermato un modello di mediazione sequenziale secondo cui i lavoratori che si ritenevano autonomi percepivano maggiore self-leadership, la quale era connessa al coinvolgimento lavorativo che, a sua volta, era correlato alla soddisfazione per il lavoro da remoto. Gli esiti rivelano spunti interessanti per i manager e per gli addetti ai lavori. L'effetto positivo della quantità di lavoro d'ufficio eseguibile anche da casa suggerisce di stabilire quante e quali attività possano essere adattate attraverso un percorso di digitalizzazione e reingeneering dei processi, permettendo una più ampia implementazione del lavoro agile da parte delle organizzazioni. Inoltre, sono necessari percorsi di formazione per potenziare competenze fondamentali per chi lavora fuori dalla propria sede, come la pianificazione, la gestione del tempo e l'automonitoraggio.
2020
Zappalà Salvatore, Bigliardi Eleonora, Toscano Ferdinando, Tagliabue Stefania
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/792741
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