Come per le altre specie di interesse zootecnico, attualmente il consumo annuo pro capite in Italia è stimato come rapporto tra il peso totale delle carcasse disponibili al consumo e il numero di abitanti. Questo lavoro si è proposto di individuare dei coefficienti di conversione in carne, per ciascuna specie e categoria commerciale, idonei a stimare la quantità annuale pro capite di carne consumabile. Dall’esame dei dati presenti in letteratura e dalle indicazioni reperite presso Unaitalia (Associazione Nazionale dei Produttori Avicunicoli), è stato possibile stimare i coefficienti idonei a convertire il peso della carcassa in carne consumabile. Tali valori hanno mostrato un ampio range di variazione (dal 45% al 62%) in funzione della specie, ma anche delle diverse categorie commerciali del pollo (es. broiler, gallina ovaiola, cappone ecc.). Mediante l’applicazione di questi coefficienti, è stato possibile stimare che la quota pro capite annuale di carni avicunicole consumabili nel periodo considerato (2010-2015) è stata di 12,3 kg (di cui 8,9, 2,7 e 0,1 kg per polli/galline, tacchini e specie avicole minori, e 0,6 kg per i conigli), cioè ben inferiore rispetto al dato apparente pari a 20,1 kg. Tenendo conto delle ulteriori perdite che avvengono durante la fase di commercializzazione e a livello domestico, la quantità di carni avicunicole realmente disponibile risulta pari a 10,8 kg.
Cavani, C., Meluzzi, A., Petracci, M., Sirri, F. (2017). Consumo pro capite reale di carni avicunicole. Milano : Franco Angeli.
Consumo pro capite reale di carni avicunicole
CAVANI, CLAUDIO;MELUZZI, ADELE;PETRACCI, MASSIMILIANO;SIRRI, FEDERICO
2017
Abstract
Come per le altre specie di interesse zootecnico, attualmente il consumo annuo pro capite in Italia è stimato come rapporto tra il peso totale delle carcasse disponibili al consumo e il numero di abitanti. Questo lavoro si è proposto di individuare dei coefficienti di conversione in carne, per ciascuna specie e categoria commerciale, idonei a stimare la quantità annuale pro capite di carne consumabile. Dall’esame dei dati presenti in letteratura e dalle indicazioni reperite presso Unaitalia (Associazione Nazionale dei Produttori Avicunicoli), è stato possibile stimare i coefficienti idonei a convertire il peso della carcassa in carne consumabile. Tali valori hanno mostrato un ampio range di variazione (dal 45% al 62%) in funzione della specie, ma anche delle diverse categorie commerciali del pollo (es. broiler, gallina ovaiola, cappone ecc.). Mediante l’applicazione di questi coefficienti, è stato possibile stimare che la quota pro capite annuale di carni avicunicole consumabili nel periodo considerato (2010-2015) è stata di 12,3 kg (di cui 8,9, 2,7 e 0,1 kg per polli/galline, tacchini e specie avicole minori, e 0,6 kg per i conigli), cioè ben inferiore rispetto al dato apparente pari a 20,1 kg. Tenendo conto delle ulteriori perdite che avvengono durante la fase di commercializzazione e a livello domestico, la quantità di carni avicunicole realmente disponibile risulta pari a 10,8 kg.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.