Coregolazione diadica madre-bambino, qualità affettiva e sviluppo comunicativo-linguistico a 12 mesi in bambini nati estremamente pretermine Alessandra Sansavini, Annalisa Guarini, Silvia Savini, Veronica Zavagli Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna e-mail: alessandra.sansavini@unibo.it Introduzione. Diverse ricerche hanno mostrato che le interazioni madri-bambino (M-B) pretermine nei primi mesi di vita sono caratterizzate da minore sincronia e affettività positiva rispetto alle diadi M-B a termine (Bozzette, 2007). La qualità delle interazioni diadiche nella seconda metà del primo anno è stata meno indagata e con risultati di più complessa interpretazione (Forcada-Guex et al., 2006; Salerni et al. 2007); poco indagata è anche la relazione tra modalità interattive e sviluppo comunicativo-linguistico nello stesso periodo. È stata rilevata difficoltà nei bambini pretermine a coorientare lo sguardo verso uno stimolo guardato dall’adulto (De Schuymer et al., 2011); d’altra parte, la strategia materna di mantenere l’attenzione del bambino su un focus condiviso è risultata supportiva dello sviluppo linguistico e cognitivo (Landry, 1996). Tuttavia, mancano studi sulla relazione tra modalità di coregolazione diadica e sviluppo comunicativo-linguistico, in particolare, nei nati con età gestazionale estremamente bassa (ELGA) che presentano rischio elevato per ritardi linguistici, cognitivi, motori, percettivi e attentivi (Sansavini et al. 2011). Obiettivi. Questo studio si è proposto di esaminare la qualità della coregolazione diadica a 12 mesi in diadi M-B ELGA confrontate con diadi M-B a termine (NT), tenendo conto degli aspetti qualitativi di condivisione dell’attenzione e della qualità affettiva dei partner. Si è fatto riferimento al modello di Fogel (1993, 2003) che considera la coregolazione diadica come un mutuo e continuo adattamento tra i due partner, che implica capacità di mantenere l’attenzione su un focus condiviso, responsività ai segnali del partner e innovazione. Lo studio ha inoltre inteso esaminare la relazione tra modalità di coregolazione e sviluppo comunicativo-linguistico, motorio e cognitivo. Si è ipotizzato che la nascita estremamente pretermine costituisca un fattore di rischio per tale sviluppo, ma che questo sia modulato dalle modalità di coregolazione diadica, in particolare, dalla capacità di mantenere un focus condiviso di attenzione e da una qualità affettiva positiva nell’interazione. Metodo. Partecipanti: 27 diadi M-B di lingua italiana, di cui 16 ELGA (EG media = 25.7 settimane), esenti da danni cerebrali, e 11 NT (EG media = 39.2 settimane), comparabili per caratteristiche socio-demografiche, osservate a 12 mesi (età corretta per gli ELGA). Procedura. Le diadi sono state videoregistrate durante un’interazione di gioco con oggetti in laboratorio. La modalità di coregolazione M-B è stata codificata mediante il Revised Relational Coding System (Fogel et al. 2003) in categorie diadiche mutualmente esclusive, definite sulla base di focus di attenzione, livello di coinvolgimento dei partner e funzione comunicativa. La qualità affettiva della madre e del bambino è stata codificata mediante il sistema di codifica di Lunkenheimer et al. (2011) in categorie mutualmente esclusive, definite da qualità e intensità affettiva. Lo sviluppo comunicativo-linguistico è stato valutato con il questionario “Il Primo Vocabolario del Bambino”-PVB- (Caselli e Casadio, 1995) per comprensione e produzione lessicale e produzione gestuale, e le Scale Bayley-III (2006), utilizzate anche per esaminare le competenze motorie e cognitive. Risultati. La modalità di coregolazione più frequente in entrambi i campioni è risultata quella unilaterale, ma con lievi differenze tra i due gruppi, con una frequenza più elevata della modalità simmetrica nelle diadi M-B NT (p = .048) e della modalità unilaterale nelle diadi M-B ELGA (p = .057, tendenza). La qualità affettiva materna prevalente in entrambi i campioni è risultata quella positiva bassa. Differenze significative (p = .001) sono state rilevate nella qualità affettiva del bambino, più frequentemente neutra negli ELGA, positiva bassa nei NT. Punteggi significativamente più bassi (p < .01) sono stati riscontrati nei bambini ELGA rispetto ai NT nelle competenze linguistiche globali, recettive, fine-motorie e cognitive delle Scale Bayley III e nella produzione gestuale del PVB. Correlazioni positive significative (p < .05) sono emerse nel campione totale tra modalità di coregolazione simmetrica e competenze linguistiche (globali: rho = .411; recettive: rho = .456; comprensione di frasi: rho = .396; produzione di parole: rho = .445; produzione gestuale: rho = .400) e fine-motorie (rho = .421). Conclusioni. I bambini estremamente pretermine mostrano, rispetto ai nati a termine, differenze rilevanti nello sviluppo comunicativo-linguistico, motorio e cognitivo, più sfumate nella qualità affettiva e nelle modalità di coregolazione diadica. La capacità di mantenere un focus di attenzione condiviso con coinvolgimento di entrambi i partner mostra una relazione positiva con lo sviluppo comunicativo-linguistico e fine-motorio, evidenziando l’importanza di supportare tale modalità di coregolazione in particolare nelle diadi con bambini estremamente pretermine.

Co-regolazione diadica madre-bambino, qualità affettiva e sviluppo comunicativo-linguistico a 12 mesi in bambini nati estremamente pretermine

SANSAVINI, ALESSANDRA;GUARINI, ANNALISA;SAVINI, SILVIA;
2013

Abstract

Coregolazione diadica madre-bambino, qualità affettiva e sviluppo comunicativo-linguistico a 12 mesi in bambini nati estremamente pretermine Alessandra Sansavini, Annalisa Guarini, Silvia Savini, Veronica Zavagli Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna e-mail: alessandra.sansavini@unibo.it Introduzione. Diverse ricerche hanno mostrato che le interazioni madri-bambino (M-B) pretermine nei primi mesi di vita sono caratterizzate da minore sincronia e affettività positiva rispetto alle diadi M-B a termine (Bozzette, 2007). La qualità delle interazioni diadiche nella seconda metà del primo anno è stata meno indagata e con risultati di più complessa interpretazione (Forcada-Guex et al., 2006; Salerni et al. 2007); poco indagata è anche la relazione tra modalità interattive e sviluppo comunicativo-linguistico nello stesso periodo. È stata rilevata difficoltà nei bambini pretermine a coorientare lo sguardo verso uno stimolo guardato dall’adulto (De Schuymer et al., 2011); d’altra parte, la strategia materna di mantenere l’attenzione del bambino su un focus condiviso è risultata supportiva dello sviluppo linguistico e cognitivo (Landry, 1996). Tuttavia, mancano studi sulla relazione tra modalità di coregolazione diadica e sviluppo comunicativo-linguistico, in particolare, nei nati con età gestazionale estremamente bassa (ELGA) che presentano rischio elevato per ritardi linguistici, cognitivi, motori, percettivi e attentivi (Sansavini et al. 2011). Obiettivi. Questo studio si è proposto di esaminare la qualità della coregolazione diadica a 12 mesi in diadi M-B ELGA confrontate con diadi M-B a termine (NT), tenendo conto degli aspetti qualitativi di condivisione dell’attenzione e della qualità affettiva dei partner. Si è fatto riferimento al modello di Fogel (1993, 2003) che considera la coregolazione diadica come un mutuo e continuo adattamento tra i due partner, che implica capacità di mantenere l’attenzione su un focus condiviso, responsività ai segnali del partner e innovazione. Lo studio ha inoltre inteso esaminare la relazione tra modalità di coregolazione e sviluppo comunicativo-linguistico, motorio e cognitivo. Si è ipotizzato che la nascita estremamente pretermine costituisca un fattore di rischio per tale sviluppo, ma che questo sia modulato dalle modalità di coregolazione diadica, in particolare, dalla capacità di mantenere un focus condiviso di attenzione e da una qualità affettiva positiva nell’interazione. Metodo. Partecipanti: 27 diadi M-B di lingua italiana, di cui 16 ELGA (EG media = 25.7 settimane), esenti da danni cerebrali, e 11 NT (EG media = 39.2 settimane), comparabili per caratteristiche socio-demografiche, osservate a 12 mesi (età corretta per gli ELGA). Procedura. Le diadi sono state videoregistrate durante un’interazione di gioco con oggetti in laboratorio. La modalità di coregolazione M-B è stata codificata mediante il Revised Relational Coding System (Fogel et al. 2003) in categorie diadiche mutualmente esclusive, definite sulla base di focus di attenzione, livello di coinvolgimento dei partner e funzione comunicativa. La qualità affettiva della madre e del bambino è stata codificata mediante il sistema di codifica di Lunkenheimer et al. (2011) in categorie mutualmente esclusive, definite da qualità e intensità affettiva. Lo sviluppo comunicativo-linguistico è stato valutato con il questionario “Il Primo Vocabolario del Bambino”-PVB- (Caselli e Casadio, 1995) per comprensione e produzione lessicale e produzione gestuale, e le Scale Bayley-III (2006), utilizzate anche per esaminare le competenze motorie e cognitive. Risultati. La modalità di coregolazione più frequente in entrambi i campioni è risultata quella unilaterale, ma con lievi differenze tra i due gruppi, con una frequenza più elevata della modalità simmetrica nelle diadi M-B NT (p = .048) e della modalità unilaterale nelle diadi M-B ELGA (p = .057, tendenza). La qualità affettiva materna prevalente in entrambi i campioni è risultata quella positiva bassa. Differenze significative (p = .001) sono state rilevate nella qualità affettiva del bambino, più frequentemente neutra negli ELGA, positiva bassa nei NT. Punteggi significativamente più bassi (p < .01) sono stati riscontrati nei bambini ELGA rispetto ai NT nelle competenze linguistiche globali, recettive, fine-motorie e cognitive delle Scale Bayley III e nella produzione gestuale del PVB. Correlazioni positive significative (p < .05) sono emerse nel campione totale tra modalità di coregolazione simmetrica e competenze linguistiche (globali: rho = .411; recettive: rho = .456; comprensione di frasi: rho = .396; produzione di parole: rho = .445; produzione gestuale: rho = .400) e fine-motorie (rho = .421). Conclusioni. I bambini estremamente pretermine mostrano, rispetto ai nati a termine, differenze rilevanti nello sviluppo comunicativo-linguistico, motorio e cognitivo, più sfumate nella qualità affettiva e nelle modalità di coregolazione diadica. La capacità di mantenere un focus di attenzione condiviso con coinvolgimento di entrambi i partner mostra una relazione positiva con lo sviluppo comunicativo-linguistico e fine-motorio, evidenziando l’importanza di supportare tale modalità di coregolazione in particolare nelle diadi con bambini estremamente pretermine.
2013
Atti XXVI Congresso AIP, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione
32
33
Sansavini A.; Guarini A.; Savini S.; Zavagli V.
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