L'origine dei libri mitologici per l'infanzia in Italia risale al 1911, quando Laura Cantoni Orvieto pubblicò "Storie della storia del mondo", il primo adattamento mitologico italiano pensato per giovani lettrici e lettori. Nonostante il dibattito pedagogico sulla relazione tra mito ed educazione risalga a Platone, esso si sviluppò soprattutto durante la Riforma Luterana, quando Melantone iniziò a considerare Omero come fondamentale per l'educazione dei giovani. Questo dibattito proseguì nei secoli seguenti in Germania: Goethe, Herbart, Steiner e molti altri studiosi rilevarono l'importanza educativa del mito. Secondo loro, una nuova specie di uomo colto poteva emergere dalle idee e dalle metafore espresse dai racconti ancestrali. Tali considerazioni divennero patrimonio anche del pensiero educativo italiano a partire dalle riflessioni di Capponi. Ma il mito si radicò profondamente nelle prassi educative del nostro Paese soprattutto a partire dalla Riforma Gentile nel 1923 che enfatizzava - con molte ambiguità - l'erudizione umanistica e i racconti mitologici a partire dai primi gradi scolastici. Lo studio dell'evoluzione storica e pedagogica di questo dibattito - che continua anche ai nostri giorni - rappresenta una lente d'ingrandimento significativa, per comprendere alcuni aspetti dell'attuale letteratura per l'infanzia e dello sviluppo di taluni approcci didattici.

William Grandi (2013). L'Olimpo fanciullo. Tracce storiche di una pedagogia del mito tra educazione, narrazione e didattica [Children's olympus. Historical traces of a myth's pedagogy between education, tales and didactics]. HISTORY OF EDUCATION & CHILDREN'S LITERATURE, 8(1), 635-655 [10.1400/204738].

L'Olimpo fanciullo. Tracce storiche di una pedagogia del mito tra educazione, narrazione e didattica [Children's olympus. Historical traces of a myth's pedagogy between education, tales and didactics]

GRANDI, WILLIAM
2013

Abstract

L'origine dei libri mitologici per l'infanzia in Italia risale al 1911, quando Laura Cantoni Orvieto pubblicò "Storie della storia del mondo", il primo adattamento mitologico italiano pensato per giovani lettrici e lettori. Nonostante il dibattito pedagogico sulla relazione tra mito ed educazione risalga a Platone, esso si sviluppò soprattutto durante la Riforma Luterana, quando Melantone iniziò a considerare Omero come fondamentale per l'educazione dei giovani. Questo dibattito proseguì nei secoli seguenti in Germania: Goethe, Herbart, Steiner e molti altri studiosi rilevarono l'importanza educativa del mito. Secondo loro, una nuova specie di uomo colto poteva emergere dalle idee e dalle metafore espresse dai racconti ancestrali. Tali considerazioni divennero patrimonio anche del pensiero educativo italiano a partire dalle riflessioni di Capponi. Ma il mito si radicò profondamente nelle prassi educative del nostro Paese soprattutto a partire dalla Riforma Gentile nel 1923 che enfatizzava - con molte ambiguità - l'erudizione umanistica e i racconti mitologici a partire dai primi gradi scolastici. Lo studio dell'evoluzione storica e pedagogica di questo dibattito - che continua anche ai nostri giorni - rappresenta una lente d'ingrandimento significativa, per comprendere alcuni aspetti dell'attuale letteratura per l'infanzia e dello sviluppo di taluni approcci didattici.
2013
William Grandi (2013). L'Olimpo fanciullo. Tracce storiche di una pedagogia del mito tra educazione, narrazione e didattica [Children's olympus. Historical traces of a myth's pedagogy between education, tales and didactics]. HISTORY OF EDUCATION & CHILDREN'S LITERATURE, 8(1), 635-655 [10.1400/204738].
William Grandi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/305963
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