Lo studio riporta i risultati ottenuti da prove sperimentali condotte su un “baffled Hydrodynamic Separator (HS)” in condizioni di portata non stazionaria e concentrazione dei solidi in ingresso costante, al fine di verificarne il comportamento in termini di materiale solido trattenuto. Le prove sono state effettuate adottando in ingresso un idrogramma variabile ed una fissata granulometria del materiale solido. Un’analisi approfondita in termini di massa trattenuta e di concentrazione dei solidi campionati allo scarico ha permesso di valutare il funzionamento del manufatto. I risultati sperimentali relativi alla capacità di trattenere solidi (efficienza) sono stati confrontati con quelli calcolati mediante formule presenti in letteratura, già validate in esperienze precedenti. Si è inoltre approfondita l’influenza che il valore della velocità di sedimentazione delle particelle ha nel calcolo dell’efficienza, applicando tre note e diverse espressioni, già adottate in analoghi studi.
Ciccarello A., G. Garofalo, J.J. Sansalone, A. Bolognesi, M. Maglionico, S. Artina (2010). Studio mediante modello fisico di un “hydrodinamic separator” in regime di portata non costante. PALERMO : Walter Farina Editore.
Studio mediante modello fisico di un “hydrodinamic separator” in regime di portata non costante
CICCARELLO, ANNALISA;BOLOGNESI, ANDREA;MAGLIONICO, MARCO;ARTINA, SANDRO
2010
Abstract
Lo studio riporta i risultati ottenuti da prove sperimentali condotte su un “baffled Hydrodynamic Separator (HS)” in condizioni di portata non stazionaria e concentrazione dei solidi in ingresso costante, al fine di verificarne il comportamento in termini di materiale solido trattenuto. Le prove sono state effettuate adottando in ingresso un idrogramma variabile ed una fissata granulometria del materiale solido. Un’analisi approfondita in termini di massa trattenuta e di concentrazione dei solidi campionati allo scarico ha permesso di valutare il funzionamento del manufatto. I risultati sperimentali relativi alla capacità di trattenere solidi (efficienza) sono stati confrontati con quelli calcolati mediante formule presenti in letteratura, già validate in esperienze precedenti. Si è inoltre approfondita l’influenza che il valore della velocità di sedimentazione delle particelle ha nel calcolo dell’efficienza, applicando tre note e diverse espressioni, già adottate in analoghi studi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.