Il saggio intende presentare, in chiave storica, l’orientamento e i provvedimenti assunti dalla legislazione italiana in merito alla tutela animale a partire dagli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso; fu allora infatti che, sull’onda delle grandi mobilitazioni condotte dalle nuove associazioni animaliste, si verificò un significativo cambio di rotta nell’ambito della protezione giuridica degli animali rispetto sia ai principi ispiratori e alle basi teoriche delle leggi, sia all’ampiezza dei settori di intervento. Una prima breve sezione del saggio sarà dedicata ad inquadrare la storia dell’attivismo zoofilo e della legislazione protezionista tra l’inizio del Novecento (la prima legge italiana contro i maltrattamenti animali fu introdotta nel 1913) e la grande svolta degli anni Settanta, allorché, non solo in Italia, si ridefinirono completamente gli indirizzi, le istanze, le strategie della militanza in difesa degli animali. Nel contesto delle nuove associazioni animaliste e delle teorie antispeciste, saranno quindi presentate le principali novità legislative adottate dal Parlamento italiano e, in alcuni settori, dalle direttive europee. Si mostrerà come tale normativa, pur presentando in molti casi lacune, deroghe, carenze sul piano dei controlli e del sanzionamento, sia andata nella direzione di valorizzare il benessere degli animali in quanto «esseri senzienti», principio quest’ultimo riconosciuto dall’Unione europea come «valore condiviso». L’ultima parte del saggio proporrà alcune riflessioni sul dibattito tra animal welfare e animal rights, mettendo in luce le teorie di coloro che postulano la necessità di espandere la «giustizia per gli animali» mediante il conferimento ad essi (o a talune specie) dei diritti soggettivi. La legislazione più recente infatti, pur innovativa sotto molti punti di vista, poggia sugli assunti del welfarism animale, imponendo agli esseri umani di doveri e obblighi a volte molto onerosi, ma senza in alcun caso conferire «diritti» ai membri delle altre specie. Da tale dibattito emergeranno anche le posizioni intermedie di quanti ritengono che un passo importante nella tutela giuridica dei non umani potrebbe venire dalla valorizzazione costituzionale della «dignità animale», cosa che parzialmente (e in modo insufficiente secondo le associazioni animaliste) è avvenuta anche in Italia con la recente modifica dell’art. 9 della Costituzione.

GIULIA GUAZZALOCA (2024). La lunga strada della giustizia per gli animali. Uno sguardo storico alla legislazione protezionista in Italia. BIBLIOMANIE, 2(57), 1-20 [10.48276/issn.2280-8833.11370].

La lunga strada della giustizia per gli animali. Uno sguardo storico alla legislazione protezionista in Italia

GIULIA GUAZZALOCA
2024

Abstract

Il saggio intende presentare, in chiave storica, l’orientamento e i provvedimenti assunti dalla legislazione italiana in merito alla tutela animale a partire dagli anni Ottanta-Novanta del secolo scorso; fu allora infatti che, sull’onda delle grandi mobilitazioni condotte dalle nuove associazioni animaliste, si verificò un significativo cambio di rotta nell’ambito della protezione giuridica degli animali rispetto sia ai principi ispiratori e alle basi teoriche delle leggi, sia all’ampiezza dei settori di intervento. Una prima breve sezione del saggio sarà dedicata ad inquadrare la storia dell’attivismo zoofilo e della legislazione protezionista tra l’inizio del Novecento (la prima legge italiana contro i maltrattamenti animali fu introdotta nel 1913) e la grande svolta degli anni Settanta, allorché, non solo in Italia, si ridefinirono completamente gli indirizzi, le istanze, le strategie della militanza in difesa degli animali. Nel contesto delle nuove associazioni animaliste e delle teorie antispeciste, saranno quindi presentate le principali novità legislative adottate dal Parlamento italiano e, in alcuni settori, dalle direttive europee. Si mostrerà come tale normativa, pur presentando in molti casi lacune, deroghe, carenze sul piano dei controlli e del sanzionamento, sia andata nella direzione di valorizzare il benessere degli animali in quanto «esseri senzienti», principio quest’ultimo riconosciuto dall’Unione europea come «valore condiviso». L’ultima parte del saggio proporrà alcune riflessioni sul dibattito tra animal welfare e animal rights, mettendo in luce le teorie di coloro che postulano la necessità di espandere la «giustizia per gli animali» mediante il conferimento ad essi (o a talune specie) dei diritti soggettivi. La legislazione più recente infatti, pur innovativa sotto molti punti di vista, poggia sugli assunti del welfarism animale, imponendo agli esseri umani di doveri e obblighi a volte molto onerosi, ma senza in alcun caso conferire «diritti» ai membri delle altre specie. Da tale dibattito emergeranno anche le posizioni intermedie di quanti ritengono che un passo importante nella tutela giuridica dei non umani potrebbe venire dalla valorizzazione costituzionale della «dignità animale», cosa che parzialmente (e in modo insufficiente secondo le associazioni animaliste) è avvenuta anche in Italia con la recente modifica dell’art. 9 della Costituzione.
2024
GIULIA GUAZZALOCA (2024). La lunga strada della giustizia per gli animali. Uno sguardo storico alla legislazione protezionista in Italia. BIBLIOMANIE, 2(57), 1-20 [10.48276/issn.2280-8833.11370].
GIULIA GUAZZALOCA
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