Il secondo conflitto mondiale lascia un paesaggio di rovine in tutta Europa. Ma nelle regioni orientali si «inciampa» a ogni passo in rovine ebraiche: fosse comuni, sinagoghe incendiate, cimiteri devastati. Il saggio s'interroga sulle reazioni di soldati e civili ebrei di fronte alla visione di luoghi con resti umani dispersi per ogni dove; alla consapevolezza che la profanazione dei corpi non ha fine; al trauma prodotto dalle nuove violenze, perpetrate conto le comunità inermi.
Salomoni, A. (2020). Quando forse non c’era ancora il nome. FRONTIERE DELLA PSICOANALISI, I(1), 205-215 [10.48270/98864].
Quando forse non c’era ancora il nome
Salomoni, Antonella
2020
Abstract
Il secondo conflitto mondiale lascia un paesaggio di rovine in tutta Europa. Ma nelle regioni orientali si «inciampa» a ogni passo in rovine ebraiche: fosse comuni, sinagoghe incendiate, cimiteri devastati. Il saggio s'interroga sulle reazioni di soldati e civili ebrei di fronte alla visione di luoghi con resti umani dispersi per ogni dove; alla consapevolezza che la profanazione dei corpi non ha fine; al trauma prodotto dalle nuove violenze, perpetrate conto le comunità inermi.File in questo prodotto:
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