Il secondo conflitto mondiale lascia un paesaggio di rovine in tutta Europa. Ma nelle regioni orientali si «inciampa» a ogni passo in rovine ebraiche: fosse comuni, sinagoghe incendiate, cimiteri devastati. Il saggio s'interroga sulle reazioni di soldati e civili ebrei di fronte alla visione di luoghi con resti umani dispersi per ogni dove; alla consapevolezza che la profanazione dei corpi non ha fine; al trauma prodotto dalle nuove violenze, perpetrate conto le comunità inermi.
Quando forse non c’era ancora il nome / Salomoni, Antonella. - In: FRONTIERE DELLA PSICOANALISI. - ISSN 2723-9624. - STAMPA. - I:1(2020), pp. 205-215. [10.48270/98864]
Quando forse non c’era ancora il nome
Salomoni, Antonella
2020
Abstract
Il secondo conflitto mondiale lascia un paesaggio di rovine in tutta Europa. Ma nelle regioni orientali si «inciampa» a ogni passo in rovine ebraiche: fosse comuni, sinagoghe incendiate, cimiteri devastati. Il saggio s'interroga sulle reazioni di soldati e civili ebrei di fronte alla visione di luoghi con resti umani dispersi per ogni dove; alla consapevolezza che la profanazione dei corpi non ha fine; al trauma prodotto dalle nuove violenze, perpetrate conto le comunità inermi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.