La strategia didattica del laboratorio propone l’esperienza di insegnamento/apprendimento sottoforma di ricerca, di sperimentazione attiva da parte del singolo e/o del gruppo di autonome strategie di costruzione della conoscenza: in esso deve essere possibile, sulla base delle proprie conoscenze e anche seguendo la propria creatività, sperimentare le modalità didattiche del ‘problem solving’, così come quelle del ‘learning by doing’, quindi smontare e rimontare in prima persona, distruggere e ricreare in forma nuova, proporsi obiettivi, discuterli in gruppo, sottoporli a verifica sperimentale, valutare i risultati ottenuti. In esso, la funzione dell’insegnante è quella del consigliere, di chi garantisce un supporto “soffice”, nella direzione di uno scaffolding attento a non sostituire i bambini nella costruzione condivisa della conoscenza. A partire da alcune riflessioni di natura generale, il laboratorio presentato nell’articolo si propone di analizzare la valenza educativa del mezzo televisivo nei suoi aspetti positivi e nelle sue potenziali derive negative. Il punto di partenza è rappresentato dalla decostruzione di un messaggio mediale proposto come provocazione, attraverso un’analisi puntuale delle differenti fasi narrative e grafiche dello stesso, facendo attenzione sia al significato sia alla modalità utilizzata per esprimerlo attraverso il linguaggio filmico.
Titolo: | Educazione ai mass media: un esempio di didattica laboratoriale |
Autore/i: | FABBRI, MANUELA |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2010 |
Rivista: | |
Abstract: | La strategia didattica del laboratorio propone l’esperienza di insegnamento/apprendimento sottoforma di ricerca, di sperimentazione attiva da parte del singolo e/o del gruppo di autonome strategie di costruzione della conoscenza: in esso deve essere possibile, sulla base delle proprie conoscenze e anche seguendo la propria creatività, sperimentare le modalità didattiche del ‘problem solving’, così come quelle del ‘learning by doing’, quindi smontare e rimontare in prima persona, distruggere e ricreare in forma nuova, proporsi obiettivi, discuterli in gruppo, sottoporli a verifica sperimentale, valutare i risultati ottenuti. In esso, la funzione dell’insegnante è quella del consigliere, di chi garantisce un supporto “soffice”, nella direzione di uno scaffolding attento a non sostituire i bambini nella costruzione condivisa della conoscenza. A partire da alcune riflessioni di natura generale, il laboratorio presentato nell’articolo si propone di analizzare la valenza educativa del mezzo televisivo nei suoi aspetti positivi e nelle sue potenziali derive negative. Il punto di partenza è rappresentato dalla decostruzione di un messaggio mediale proposto come provocazione, attraverso un’analisi puntuale delle differenti fasi narrative e grafiche dello stesso, facendo attenzione sia al significato sia alla modalità utilizzata per esprimerlo attraverso il linguaggio filmico. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 2010-12-17 13:56:18 |
Appare nelle tipologie: | 1.01 Articolo in rivista |