Scopo. Partendo dall’evidenza che non tutti i pazienti ustionati sviluppano un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), l’obiettivo di questa overview è descrivere le variabili che possono favorirne l’insorgenza in conseguenza a un’ustione e delineare indicazioni per l’intervento. Metodi. È stata effettuata una ricerca su PubMed degli studi relativi al PTSD nella popolazione ustionata usando la parola-chiave burn in combinazione con le seguenti altre: PTSD, traumatic event, trauma, ASD, psychological factors. L’attenzione è stata rivolta ai lavori pubblicati in Inglese nell’ultimo decennio (1998-2009). Risultati. Dalla ricerca sono emersi in tutto 37 articoli. Tra i fattori di rischio che concorrono all’insorgenza del PTSD sono stati individuati, principalmente, la presenza di sintomatologia post-traumatica nelle prime settimane successive all’ustione, il coping di evitamento, il nevroticismo, la presenza di disturbi psichici antecedenti il trauma e il grado di deturpazione estetica. I principali fattori protettivi emersi dalla rassegna sono invece la ricerca di sostegno sociale o emozionale e l’estroversione. Scarse sono le informazioni relative al trattamento di questi pazienti. Conclusioni. La letteratura citata evidenzia l’importanza della vulnerabilità individuale, oltre all’esperienza di un evento traumatico in sé, nello sviluppo di un PTSD nei pazienti ustionati. Questi pazienti devono far fronte a problemi del tutto peculiari e specifici, per cui, al fine di strutturare un adeguato intervento, diventa utile valutare, oltre alle implicazioni fisiche e psicosociali dell’ustione, le caratteristiche psicologiche di ogni paziente, in modo tale da articolare un trattamento che tenda conto della complessità del paziente ustionato.

Conversano C., Lensi E., Testi C., Gremigni P. (2010). Il paziente ustionato: fattori associati all'insorgenza del disturbo post-traumatico da stress e indicazioni per l'intervento. RIVISTA DI PSICHIATRIA, 45 (4), 221-233.

Il paziente ustionato: fattori associati all'insorgenza del disturbo post-traumatico da stress e indicazioni per l'intervento.

GREMIGNI, PAOLA
2010

Abstract

Scopo. Partendo dall’evidenza che non tutti i pazienti ustionati sviluppano un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), l’obiettivo di questa overview è descrivere le variabili che possono favorirne l’insorgenza in conseguenza a un’ustione e delineare indicazioni per l’intervento. Metodi. È stata effettuata una ricerca su PubMed degli studi relativi al PTSD nella popolazione ustionata usando la parola-chiave burn in combinazione con le seguenti altre: PTSD, traumatic event, trauma, ASD, psychological factors. L’attenzione è stata rivolta ai lavori pubblicati in Inglese nell’ultimo decennio (1998-2009). Risultati. Dalla ricerca sono emersi in tutto 37 articoli. Tra i fattori di rischio che concorrono all’insorgenza del PTSD sono stati individuati, principalmente, la presenza di sintomatologia post-traumatica nelle prime settimane successive all’ustione, il coping di evitamento, il nevroticismo, la presenza di disturbi psichici antecedenti il trauma e il grado di deturpazione estetica. I principali fattori protettivi emersi dalla rassegna sono invece la ricerca di sostegno sociale o emozionale e l’estroversione. Scarse sono le informazioni relative al trattamento di questi pazienti. Conclusioni. La letteratura citata evidenzia l’importanza della vulnerabilità individuale, oltre all’esperienza di un evento traumatico in sé, nello sviluppo di un PTSD nei pazienti ustionati. Questi pazienti devono far fronte a problemi del tutto peculiari e specifici, per cui, al fine di strutturare un adeguato intervento, diventa utile valutare, oltre alle implicazioni fisiche e psicosociali dell’ustione, le caratteristiche psicologiche di ogni paziente, in modo tale da articolare un trattamento che tenda conto della complessità del paziente ustionato.
2010
Conversano C., Lensi E., Testi C., Gremigni P. (2010). Il paziente ustionato: fattori associati all'insorgenza del disturbo post-traumatico da stress e indicazioni per l'intervento. RIVISTA DI PSICHIATRIA, 45 (4), 221-233.
Conversano C.; Lensi E.; Testi C.; Gremigni P.
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