L’articolo propone alcune riflessioni in merito alla cosiddetta ‘prospettiva interculturale alla didattica delle lingue moderne’ o ‘educazione linguistica interculturale’. Si concentra in particolare su uno sviluppo relativamente recente della disciplina, che è legato al tentativo di adottare una definizione non essenzialista di ‘cultura’ in glottodidattica. Diversamente dal più noto paradigma culturalista, quello non essenzialista contesta l’idea che sia opportuno impostare lo sviluppo della competenza interculturale degli studenti di lingua facendo leva sulla sola dimensione inter-nazionale della diversità. Nonostante i principi non essenzialisti si collochino attualmente al margine dell’educazione linguistica interculturale, costituiscono un’occasione per interrogare alcuni dei presupposti sui cui si fondano gran parte della riflessione teorica e della pratica didattica dedicate alle finalità interculturali dell’apprendere e dell’insegnare le lingue. Prima di proporre sul finale alcune di queste riflessioni, l’articolo introduce l’educazione linguistica interculturale, confronta le definizioni di ‘cultura’ e ‘interculturale’ assunte rispettivamente dal paradigma essenzialista e da quello non essenzialista e, per ciascuno di essi, a titolo d’esempio, commenta una proposta didattica.
Claudia Borghetti (2022). Quale (e quanta) cultura? Riflessioni sull’educazione linguistica interculturale. STUDI DI GLOTTODIDATTICA, 7(2), 11-25 [10.15162/1970-1861/1529].
Quale (e quanta) cultura? Riflessioni sull’educazione linguistica interculturale
Claudia Borghetti
2022
Abstract
L’articolo propone alcune riflessioni in merito alla cosiddetta ‘prospettiva interculturale alla didattica delle lingue moderne’ o ‘educazione linguistica interculturale’. Si concentra in particolare su uno sviluppo relativamente recente della disciplina, che è legato al tentativo di adottare una definizione non essenzialista di ‘cultura’ in glottodidattica. Diversamente dal più noto paradigma culturalista, quello non essenzialista contesta l’idea che sia opportuno impostare lo sviluppo della competenza interculturale degli studenti di lingua facendo leva sulla sola dimensione inter-nazionale della diversità. Nonostante i principi non essenzialisti si collochino attualmente al margine dell’educazione linguistica interculturale, costituiscono un’occasione per interrogare alcuni dei presupposti sui cui si fondano gran parte della riflessione teorica e della pratica didattica dedicate alle finalità interculturali dell’apprendere e dell’insegnare le lingue. Prima di proporre sul finale alcune di queste riflessioni, l’articolo introduce l’educazione linguistica interculturale, confronta le definizioni di ‘cultura’ e ‘interculturale’ assunte rispettivamente dal paradigma essenzialista e da quello non essenzialista e, per ciascuno di essi, a titolo d’esempio, commenta una proposta didattica.File | Dimensione | Formato | |
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