Seguendo i fili conduttori dell’impersonalità e dell’empatia, saldamente intrecciati nei racconti di Katherine Mansfield (1888-1923), questo articolo intende da un lato riflettere sull’interesse dell’autrice per il nuovo medium del cinema, allora nella fase del muto, e dall’altro contestualizzarne l’opera nell’orizzonte filosofico e psicoanalitico del periodo tra le due guerre, evidenziandone il sostrato etico ed esplorandone la componente esistenziale, ai confini del misticismo. Gli scritti privati e i racconti di Mansfield verranno messi a confronto con specifici aspetti dell’opera di Henri Bergson (la simpatia), Edith Stein (l’empatia), Martin Buber (la relazione), C.G. Jung (l’inconscio collettivo e l’individuazione), D.H. Lawrence (modernità e coscienza) e Sigmund Freud (il sentimento oceanico), contrapponendo la psicoanalisi freudiana alle visioni alternative dell’umano e della psiche che emergono intorno al primo conflitto mondiale.
maurizio ascari (2021). Impersonalità ed empatia in Katherine Mansfield: un percorso tra letteratura, cinema, filosofia e psicoanalisi. DIVE-IN, 1(2), 5-30 [10.6092/issn.2785-3233/15758].
Impersonalità ed empatia in Katherine Mansfield: un percorso tra letteratura, cinema, filosofia e psicoanalisi
maurizio ascari
2021
Abstract
Seguendo i fili conduttori dell’impersonalità e dell’empatia, saldamente intrecciati nei racconti di Katherine Mansfield (1888-1923), questo articolo intende da un lato riflettere sull’interesse dell’autrice per il nuovo medium del cinema, allora nella fase del muto, e dall’altro contestualizzarne l’opera nell’orizzonte filosofico e psicoanalitico del periodo tra le due guerre, evidenziandone il sostrato etico ed esplorandone la componente esistenziale, ai confini del misticismo. Gli scritti privati e i racconti di Mansfield verranno messi a confronto con specifici aspetti dell’opera di Henri Bergson (la simpatia), Edith Stein (l’empatia), Martin Buber (la relazione), C.G. Jung (l’inconscio collettivo e l’individuazione), D.H. Lawrence (modernità e coscienza) e Sigmund Freud (il sentimento oceanico), contrapponendo la psicoanalisi freudiana alle visioni alternative dell’umano e della psiche che emergono intorno al primo conflitto mondiale.File | Dimensione | Formato | |
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