Le strutture storiche sono spesso straordinarie e la loro valorizzazione e conservazione è uno dei compiti per il quale siamo responsabili. A tal scopo è necessario comprenderne i processi di degrado, causati principalmente dall’ambiente. In alcuni casi, sistemi di monitoraggio continuo sono stati installati ma sono spesso costosi, invasivi o registrano un’ingente quantità di dati relativi solamente all’aria e all’inquinamento. Invece, parametri relativi al comportamento strutturale dell’edificio (deformazioni, fessure, vibrazioni, inclinazioni) e all’interazione tra materiali (luce ambientale, attacchi chimici, umidità) spesso non sono presi in considerazione e dunque l’influenza effettiva dell’ambiente sull’oggetto viene trascurata. Si registra quindi la necessità di sviluppare sistemi e sensori che vadano oltre il puro accumulo di dati, ossia sistemi di monitoraggio intelligenti che usino reti di sensori wireless, miniaturizzati (es. MEMS) per installazioni minimamente invasive e con pre-processamento dati. La pre-interpretazione dei dati implementata all’interno del sistema di monitoraggio comporterebbe da un lato una riduzione dei costi e dunque l’utilizzo anche su architettura minore, a vantaggio della sua conservazione, dall’altro costituirebbe un miglioramento in termini di allarmi (ad esempio se i fattori di danno aumentano) e raccomandazioni (apertura/chiusura finestre, ventilazione, riscaldamento). Sono questi gli obiettivi del progetto triennale SMooHS (Smart Monitoring of Historic Structures), finanziato dalla comunità europea e che ha avuto recente inizio. Insieme allo sviluppo di sistemi e sensori di monitoraggio, le attività dei 15 partner comprendono un’intensa campagna sperimentale da condursi in laboratorio e in sito su murature ed elementi lignei. Prove non distruttive comparate mirano a convalidare i modelli sviluppati di deterioramento dei materiali e i dati dei nuovi sensori, che saranno acquisiti su diversi casi studio distribuiti in base alle condizioni climatiche europee, alle tecniche e ai materiali costruttivi. Per l’Italia, il gruppo del DISTART dell’Università di Bologna ha individuato in Palazzo Malvezzi, sede dell’Amministrazione Provinciale, uno dei tre casi dimostrativi del progetto.
Titolo: | Monitoraggio intelligente di strutture storiche |
Autore/i: | UBERTINI, FRANCESCO; PASCALE GUIDOTTI MAGNANI, GIOVANNI; DE MIRANDA, STEFANO; COLLA, CAMILLA |
Autore/i Unibo: | |
Anno: | 2009 |
Titolo del libro: | Atti del XIII Congresso dell’Associazione Italiana Prove non Distruttive Monitoraggio Diagnostica – AIPnD |
Pagina iniziale: | 1 |
Pagina finale: | 9 |
Abstract: | Le strutture storiche sono spesso straordinarie e la loro valorizzazione e conservazione è uno dei compiti per il quale siamo responsabili. A tal scopo è necessario comprenderne i processi di degrado, causati principalmente dall’ambiente. In alcuni casi, sistemi di monitoraggio continuo sono stati installati ma sono spesso costosi, invasivi o registrano un’ingente quantità di dati relativi solamente all’aria e all’inquinamento. Invece, parametri relativi al comportamento strutturale dell’edificio (deformazioni, fessure, vibrazioni, inclinazioni) e all’interazione tra materiali (luce ambientale, attacchi chimici, umidità) spesso non sono presi in considerazione e dunque l’influenza effettiva dell’ambiente sull’oggetto viene trascurata. Si registra quindi la necessità di sviluppare sistemi e sensori che vadano oltre il puro accumulo di dati, ossia sistemi di monitoraggio intelligenti che usino reti di sensori wireless, miniaturizzati (es. MEMS) per installazioni minimamente invasive e con pre-processamento dati. La pre-interpretazione dei dati implementata all’interno del sistema di monitoraggio comporterebbe da un lato una riduzione dei costi e dunque l’utilizzo anche su architettura minore, a vantaggio della sua conservazione, dall’altro costituirebbe un miglioramento in termini di allarmi (ad esempio se i fattori di danno aumentano) e raccomandazioni (apertura/chiusura finestre, ventilazione, riscaldamento). Sono questi gli obiettivi del progetto triennale SMooHS (Smart Monitoring of Historic Structures), finanziato dalla comunità europea e che ha avuto recente inizio. Insieme allo sviluppo di sistemi e sensori di monitoraggio, le attività dei 15 partner comprendono un’intensa campagna sperimentale da condursi in laboratorio e in sito su murature ed elementi lignei. Prove non distruttive comparate mirano a convalidare i modelli sviluppati di deterioramento dei materiali e i dati dei nuovi sensori, che saranno acquisiti su diversi casi studio distribuiti in base alle condizioni climatiche europee, alle tecniche e ai materiali costruttivi. Per l’Italia, il gruppo del DISTART dell’Università di Bologna ha individuato in Palazzo Malvezzi, sede dell’Amministrazione Provinciale, uno dei tre casi dimostrativi del progetto. |
Data prodotto definitivo in UGOV: | 24-feb-2010 |
Appare nelle tipologie: | 4.01 Contributo in Atti di convegno |