Il concetto di popolo è al centro di un revival tanto improvviso quanto intenso, collegato alla crisi delle forme della democrazia liberale e rappresentativa in atto negli ultimi decenni e alla conseguente riconfigurazione delle categorie di analisi e rappresentazione della politica. L’emergere del dibattito sui populismi, sintomo della sempre minore efficacia delle forme della democrazia rappresentativa quale espressione concreta del concetto di sovranità popolare, ha riportato in auge, sulla scena pubblica prima ancora che su quella politica, un termine strategico del pensiero politico moderno. La presenza costante di questo vocabolo non è accompagnata tuttavia da un chiarimento preciso del suo significato: polisemia, vaghezza concettuale e ambiguità ne circondano la diffusione nei discorsi politici e nel senso comune (Anselmi 2017; Bertuzzi, Caciagli e Caruso 2019; Cirulli e Gargiulo 2014; Mudde e Rovira Kaltwasser 2018). Il panorama, inoltre, è reso ancora più complesso e a tratti confuso di quanto non appaia a prima vista dal (ri)affacciarsi di un secondo termine, parimenti collegato al concetto cardine di sovranità popolare: nazione. A sua volta impiegata o semplicemente evocata in maniera ben poco precisa, questa parola tende spesso a sovrapporsi o a essere accostata a quella di popolo. Qualunque ragionamento che includa le due categorie, dunque, rischia in partenza di creare fraintendimenti o di essere frainteso (Bonikowski, Halikiopoulou, Kaufmann et al. 2019; De Cleen e Stavrakakis 2017). In questo scenario di riconfigurazione e ridefinizione delle identità sociali e politiche, appare pertanto necessario focalizzare l’analisi sui processi concreti di costruzione della comunità politica nella contemporaneità. Riteniamo che la sovrapposizione tra i processi di costruzione della nazione e di costruzione del popolo nelle società attuali emerga con forza in relazione al fenomeno migratorio. In un contesto di frammentazione delle identità sociali e di ridefinizione delle appartenenze territoriali quale elemento base di ricostruzione di identità e mobilitazioni politiche, il tema dell’integrazione tra cittadini e non cittadini è centrale nei discorsi, nelle pratiche e nelle progettualità collegate ai termini popolo, nazione, cittadinanza e, più in generale, nella costruzione della comunità politica. Questo testo vuole contribuire ad animare una discussione interdisciplinare che affronti l’attuale rilevanza politica delle categorie di popolo e nazione nel contesto della crisi e della ridefinizione delle forme della democrazia rappresentativa. Una discussione che riteniamo debba facilitare un chiarimento terminologico e lo sviluppo di linee di ricerca attente alla realtà proteiforme, magmatica e ambivalente di questi concetti.

Puzzle nazionali. La “costruzione del popolo” e i processi migratori / E. Gargiulo, A. Cirulli. - In: ZAPRUDER. - ISSN 1723-0020. - STAMPA. - 53:set-dic 2020(2020), pp. 15-36.

Puzzle nazionali. La “costruzione del popolo” e i processi migratori

E. Gargiulo;
2020

Abstract

Il concetto di popolo è al centro di un revival tanto improvviso quanto intenso, collegato alla crisi delle forme della democrazia liberale e rappresentativa in atto negli ultimi decenni e alla conseguente riconfigurazione delle categorie di analisi e rappresentazione della politica. L’emergere del dibattito sui populismi, sintomo della sempre minore efficacia delle forme della democrazia rappresentativa quale espressione concreta del concetto di sovranità popolare, ha riportato in auge, sulla scena pubblica prima ancora che su quella politica, un termine strategico del pensiero politico moderno. La presenza costante di questo vocabolo non è accompagnata tuttavia da un chiarimento preciso del suo significato: polisemia, vaghezza concettuale e ambiguità ne circondano la diffusione nei discorsi politici e nel senso comune (Anselmi 2017; Bertuzzi, Caciagli e Caruso 2019; Cirulli e Gargiulo 2014; Mudde e Rovira Kaltwasser 2018). Il panorama, inoltre, è reso ancora più complesso e a tratti confuso di quanto non appaia a prima vista dal (ri)affacciarsi di un secondo termine, parimenti collegato al concetto cardine di sovranità popolare: nazione. A sua volta impiegata o semplicemente evocata in maniera ben poco precisa, questa parola tende spesso a sovrapporsi o a essere accostata a quella di popolo. Qualunque ragionamento che includa le due categorie, dunque, rischia in partenza di creare fraintendimenti o di essere frainteso (Bonikowski, Halikiopoulou, Kaufmann et al. 2019; De Cleen e Stavrakakis 2017). In questo scenario di riconfigurazione e ridefinizione delle identità sociali e politiche, appare pertanto necessario focalizzare l’analisi sui processi concreti di costruzione della comunità politica nella contemporaneità. Riteniamo che la sovrapposizione tra i processi di costruzione della nazione e di costruzione del popolo nelle società attuali emerga con forza in relazione al fenomeno migratorio. In un contesto di frammentazione delle identità sociali e di ridefinizione delle appartenenze territoriali quale elemento base di ricostruzione di identità e mobilitazioni politiche, il tema dell’integrazione tra cittadini e non cittadini è centrale nei discorsi, nelle pratiche e nelle progettualità collegate ai termini popolo, nazione, cittadinanza e, più in generale, nella costruzione della comunità politica. Questo testo vuole contribuire ad animare una discussione interdisciplinare che affronti l’attuale rilevanza politica delle categorie di popolo e nazione nel contesto della crisi e della ridefinizione delle forme della democrazia rappresentativa. Una discussione che riteniamo debba facilitare un chiarimento terminologico e lo sviluppo di linee di ricerca attente alla realtà proteiforme, magmatica e ambivalente di questi concetti.
2020
Puzzle nazionali. La “costruzione del popolo” e i processi migratori / E. Gargiulo, A. Cirulli. - In: ZAPRUDER. - ISSN 1723-0020. - STAMPA. - 53:set-dic 2020(2020), pp. 15-36.
E. Gargiulo, A. Cirulli
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