Al giorno d’oggi la maggior parte dei consumatori ha raggiunto una notevole consapevolezza riguardo alle proprietà salutistiche di particolari alimenti o loro componenti, alla luce delle recenti acquisizioni in campo scientifico. Com’era prevedibile, i consumatori, la comunità scientifica e le autorità regolatorie hanno dimostrato un crescente interesse per questa categoria di alimenti, spesso definiti come “alimenti funzionali”, che risultano di interesse per i tecnologi alimentari, l’industria alimentare e farmaceutica, e le istituzioni che si occupano di salute pubblica. Definire gli alimenti funzionali ed il loro potenziale ruolo per la salute è oggi di preminente importanza. Gli alimenti funzionali possono essere alimenti naturali, alimenti arricchiti e fortificati. Vi è oggi una convergenza di interessi tra i ricercatori nel campo delle scienze biologiche e mediche e dell’industria alimentare sul ruolo dei composti bioattivi nella dieta ed il loro impatto sulla salute. E’ noto infatti che una dieta ricca di frutta e verdura sia associata ad una riduzione del rischio di malattie coronariche e cancro. Le piante sono estremamente ricche in composti bioattivi. I composti bioattivi o “nutraceutici” sono componenti non nutrienti, presenti in piccole quantità nei vegetali e sono stati estensivamente studiati per valutarne i possibili effetti sulla salute. L’entusiasmo con cui questa ricerca scientifica è iniziata è la conseguenza di numerosi studi epidemiologici che hanno dimostrato un effetto protettivo degli alimenti funzionali, naturali o arricchiti, nei confronti delle patologie cardiovascolari ed il cancro. Sono stati scoperti molti composti dotati di attività biologica che variano ampiamente per struttura chimica e funzione. I composti fenolici e tra questi i flavonoidi, sono presenti in tutti i vegetali e sono stati studiati approfonditamente. Molti di questi composti sono dotati di proprietà antiossidanti ed alcuni studi hanno dimostrato effetti favorevoli sulle malattie cardiovascolari e la tumorigenesi. Questo è il caso del tè verde e delle arance rosse. Il lupino (Lupinus albus, L.), coltivato da molti anni nell’Europa Occidentale, rappresenta una valida alternativa per coloro che desiderino sostituire le proteine animali con quelle vegetali, ai fini di una prevenzione delle malattie cardiovascolari. Inoltre, il lupino ha un contenuto molto basso di isoflavoni. Per questo la pianta del lupino, ed i suoi semi in particolare, possono entrare a buon diritto nella categoria degli alimenti funzionali. Negli ultimi anni, si è sviluppato un crescente interesse nei confronti dei probiotici. Benché vi siano numerosi studi sull’utilità dei probiotici nel trattamento della sindrome del colon irritabile, delle malattie infiammatorie intestinali, dell’intolleranza al lattosio e delle allergie, molto rimane ancora da scoprire, primo fra tutti il dosaggio necessario perché siano efficaci. Riassumendo, molti composti bioattivi sembrano esercitare effetti benefici sulla salute, ma molti studi sono ancora necessari prima che delle vere e proprie raccomandazioni dietetiche possano essere rivolte alla popolazione. Nonostante questo, vi sono prove sufficienti per incoraggiare il consumo di vegetali ricchi in composti bioattivi e di probiotici, il che, da un punto di vista pratico, si traduce nella raccomandazione di seguire una dieta ricca di frutta e verdura, legumi e prodotti caseari fermentati.
S. Hrelia, E. Leoncini, C. Angeloni. (2009). Piante per alimenti funzionali e probiotici.. MILANO : Edizioni Avenue Media.
Piante per alimenti funzionali e probiotici.
HRELIA, SILVANA;LEONCINI, EMANUELA;ANGELONI, CRISTINA
2009
Abstract
Al giorno d’oggi la maggior parte dei consumatori ha raggiunto una notevole consapevolezza riguardo alle proprietà salutistiche di particolari alimenti o loro componenti, alla luce delle recenti acquisizioni in campo scientifico. Com’era prevedibile, i consumatori, la comunità scientifica e le autorità regolatorie hanno dimostrato un crescente interesse per questa categoria di alimenti, spesso definiti come “alimenti funzionali”, che risultano di interesse per i tecnologi alimentari, l’industria alimentare e farmaceutica, e le istituzioni che si occupano di salute pubblica. Definire gli alimenti funzionali ed il loro potenziale ruolo per la salute è oggi di preminente importanza. Gli alimenti funzionali possono essere alimenti naturali, alimenti arricchiti e fortificati. Vi è oggi una convergenza di interessi tra i ricercatori nel campo delle scienze biologiche e mediche e dell’industria alimentare sul ruolo dei composti bioattivi nella dieta ed il loro impatto sulla salute. E’ noto infatti che una dieta ricca di frutta e verdura sia associata ad una riduzione del rischio di malattie coronariche e cancro. Le piante sono estremamente ricche in composti bioattivi. I composti bioattivi o “nutraceutici” sono componenti non nutrienti, presenti in piccole quantità nei vegetali e sono stati estensivamente studiati per valutarne i possibili effetti sulla salute. L’entusiasmo con cui questa ricerca scientifica è iniziata è la conseguenza di numerosi studi epidemiologici che hanno dimostrato un effetto protettivo degli alimenti funzionali, naturali o arricchiti, nei confronti delle patologie cardiovascolari ed il cancro. Sono stati scoperti molti composti dotati di attività biologica che variano ampiamente per struttura chimica e funzione. I composti fenolici e tra questi i flavonoidi, sono presenti in tutti i vegetali e sono stati studiati approfonditamente. Molti di questi composti sono dotati di proprietà antiossidanti ed alcuni studi hanno dimostrato effetti favorevoli sulle malattie cardiovascolari e la tumorigenesi. Questo è il caso del tè verde e delle arance rosse. Il lupino (Lupinus albus, L.), coltivato da molti anni nell’Europa Occidentale, rappresenta una valida alternativa per coloro che desiderino sostituire le proteine animali con quelle vegetali, ai fini di una prevenzione delle malattie cardiovascolari. Inoltre, il lupino ha un contenuto molto basso di isoflavoni. Per questo la pianta del lupino, ed i suoi semi in particolare, possono entrare a buon diritto nella categoria degli alimenti funzionali. Negli ultimi anni, si è sviluppato un crescente interesse nei confronti dei probiotici. Benché vi siano numerosi studi sull’utilità dei probiotici nel trattamento della sindrome del colon irritabile, delle malattie infiammatorie intestinali, dell’intolleranza al lattosio e delle allergie, molto rimane ancora da scoprire, primo fra tutti il dosaggio necessario perché siano efficaci. Riassumendo, molti composti bioattivi sembrano esercitare effetti benefici sulla salute, ma molti studi sono ancora necessari prima che delle vere e proprie raccomandazioni dietetiche possano essere rivolte alla popolazione. Nonostante questo, vi sono prove sufficienti per incoraggiare il consumo di vegetali ricchi in composti bioattivi e di probiotici, il che, da un punto di vista pratico, si traduce nella raccomandazione di seguire una dieta ricca di frutta e verdura, legumi e prodotti caseari fermentati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.