The Casa del Fascio e dell'Ospitalità of Predappio is a significant case study of an iconic building that, more than others, has materialized the "architectural propaganda" of the Fascist regime in Italy between the two World Wars. The project by Arnaldo Fuzzi (1891-1974) was supposed to be the manifesto of the architectural and technological progress of the Fascist regime, but it will become instead an expression of the failure of its management skills. In the post-war period, this building fell into a state of neglect, due both to the fact that it was one of the most symbolic architecture of the regime and to the inability to find an adequate re-use -- becoming a sort of "dead monument". In 2010 the former Casa del Fascio was appointed a “listed building” giving a boost to the preservation of this architecture as a document of a “difficult heritage”. The present contribution matches historical research and preservation, explaining the path that leads up to the current restoration project (2019-2020). The intervention methodology searches for a balance between the preservation of the building’s identity and the necessary adaptation to the current needs, choosing a multidisciplinary and coordinated approach.

La Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio rappresenta un caso esemplare di una tipologia edilizia che, più di altre, ha materializzato la “propaganda architettonica” del Partito Nazionale Fascista in Italia tra le due guerre. Il progetto del forlivese Arnaldo Fuzzi (1891-1974) doveva costituire il manifesto del progresso tecnologico e della modernità del regime – ma, al contrario, diverrà la flagrante espressione dell’impreparazione e dell’incapacità di gestione dell’apparato fascista. Il suo destino nel dopoguerra è stato segnato dall’abbandono e dal declino: in primo luogo per il fatto di essere una delle architetture più simbolicamente emblematiche del Fascismo, ma anche per l’incapacità di trovare una nuova destinazione d’uso adeguata, divenendo così un “monumento morto”. Nel 2010 il riconoscimento come “bene di interesse culturale” ha dato un nuovo impulso alla conservazione di questa architettura, come documento di una “difficile” eredità del passato recente. Il presente contributo intreccia ricerca storica, esigenze di tutela e metodologia operativa, illustrando il processo che ha accompagnato la definizione del progetto di restauro e rifunzionalizzazione (2019-2020) dell’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità. Le scelte di intervento si sono indirizzate verso la ricerca di un equilibrio tra la conservazione degli elementi identitari dell’edificio, anche quelli di più difficile ri-lettura, e il necessario adeguamento alle esigenze attuali, adottando un approccio che non può che essere multidisciplinare e coordinato.

Antonucci, M., Signorelli, L. (2021). L’eredità dell’architettura fascista, tra ideologia e conservazione. Il caso dell’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio = Legacy of Fascist Architecture. Ideology and Conservation: the case of the former Casa del Fascio e dell’Ospitalità in Predappio. ARCHISTOR, 15, 216-249 [10.14633/AHR316].

L’eredità dell’architettura fascista, tra ideologia e conservazione. Il caso dell’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio = Legacy of Fascist Architecture. Ideology and Conservation: the case of the former Casa del Fascio e dell’Ospitalità in Predappio

Antonucci, Micaela
;
Signorelli, Leila
2021

Abstract

The Casa del Fascio e dell'Ospitalità of Predappio is a significant case study of an iconic building that, more than others, has materialized the "architectural propaganda" of the Fascist regime in Italy between the two World Wars. The project by Arnaldo Fuzzi (1891-1974) was supposed to be the manifesto of the architectural and technological progress of the Fascist regime, but it will become instead an expression of the failure of its management skills. In the post-war period, this building fell into a state of neglect, due both to the fact that it was one of the most symbolic architecture of the regime and to the inability to find an adequate re-use -- becoming a sort of "dead monument". In 2010 the former Casa del Fascio was appointed a “listed building” giving a boost to the preservation of this architecture as a document of a “difficult heritage”. The present contribution matches historical research and preservation, explaining the path that leads up to the current restoration project (2019-2020). The intervention methodology searches for a balance between the preservation of the building’s identity and the necessary adaptation to the current needs, choosing a multidisciplinary and coordinated approach.
2021
Antonucci, M., Signorelli, L. (2021). L’eredità dell’architettura fascista, tra ideologia e conservazione. Il caso dell’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità di Predappio = Legacy of Fascist Architecture. Ideology and Conservation: the case of the former Casa del Fascio e dell’Ospitalità in Predappio. ARCHISTOR, 15, 216-249 [10.14633/AHR316].
Antonucci, Micaela; Signorelli, Leila
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