La terramara di Pragatto (BO): primi dati sull’organizzazione spaziale del sito

The work intends to present the first results of the excavation conducted in the Terramara di Pragatto between 2016 and 2017 and illustrate the spatial organization of the site. The area under investigation corresponds to a wide strip of about 7,000 square meters coinciding with the southern portion of the built-up area. Excavation reached the settlement’s limits toward both east and west. A complex and articulated system of perimetric delimitation was defined in the eastern side, which included a moat, the edges of the embankment’s colluvium, and traces of a palisade and wooden gabions towards the inhabited area. For what concerns the stratigraphy the archaeological deposit is fully preserved starting from levels dating to the Middle Bronze Age 3–early Late Bronze Age and it has two distinct phases of well-characterized and regularly spaced heaped dumps. The basal level revealed the existence of a first settlement phase, which, in the explored area, seems having included no dwellings, while long palisades delimitating empty areas have instead been found. Thanks to the computerized analysis of the data relating to the post holes found on the basal soil it was then possible to arrive at a first hypothesis of reconstruction of the spatial organization of the village with particular regard to internal viability and its relationship both with the distributions of the huts and with the articulated system of perimetric delimitation.

Il lavoro intende presentare i primi risultati relativi all’analisi dell’organizzazione spaziale del villaggio terramaricolo di Pragatto. Nello specifico, verranno presi in esame sia l’assetto generale del sito, sia la distribuzione interna delle strutture in una fascia, ampia circa 7.000 mq, indagata compiutamente tra il 2016 e il 2017. In tale area lo scavo ha raggiunto, sia a est che ad ovest i limiti del villaggio: verso ovest è stato possibile ipotizzare l’esistenza, già nell’età del bronzo, di un corso d’acqua ad oggi coincidente con il Rio Carpineta, a est è stato invece messo in luce un più complesso e articolato sistema di delimitazione perimetrale, in cui, oltre al fossato, si sono individuati lembi di colluvio del terrapieno e, verso l’area abitata, tracce di gabbionature lignee confrontabili con quelle scoperte dal Pigorini a Castione Marchesi. Grazie all’analisi informatizzata dei dati relativi alle buche di palo rinvenute sul suolo basale del villaggio è stato, poi, possibile giungere ad una prima ipotesi di ricostruzione della planimetria e distribuzione delle capanne, sulla base anche di quanto noto nei siti coevi quali Poviglio, Gaggio, Montale. Sulla base di tali osservazioni è stata, infine, effettuata un’ipotesi per quanto riguarda la viabilità interna al villaggio e il suo rapporto con l’area perimetrale del sito, includente le tracce delle strutture lignee (“gabbioni”) e il fossato che delimita l’abitato ad oriente. In particolare, sono stati identificati dei tracciati interni che corrono in senso SSO-NNE, mentre un altro tracciato, perpendicolare ai primi, sembra raccordarsi al varco che interessa ad est la struttura dei gabbioni, in corrispondenza di quello che potrebbe interpretarsi come uno degli accessi al villaggio.