Le teorie urbane contemporanee descrivono le città come sistemi complessi in cui il decisore pubblico si trova sempre più di frequente con risorse ridotte in un campo in cui si sviluppano pratiche fluide, che operano al di fuori o ai confini della pianificazione: due dimensioni opposte che lavorano sulla città in modi diversi e complementari. Un contesto sociale drasticamente mutato e sottoposto a una frizione senza precedenti, come l’attuale emergenza sanitaria, sembra richiamare con ancora più urgenza l’azione complementare delle pratiche nei confronti di processi di pianificazione più tradizionali e codificati. Il contributo si interroga su come affrontare il disallineamento tra i livelli, permettendo alle pratiche innovative di agire, ma garantendo alla pianificazione urbana di integrarle in un discorso di piano, del quale ci sembra confermata la necessità. Attraverso l’indagine del caso studio di Bologna e del suo nuovo piano urbanistico (Pug), si esplora lo spazio che tiene insieme visione e azione, pianificazione e pratiche, superando le tensioni tra queste dimensioni attraverso l'apprendimento reciproco. In questo scenario, il ruolo del pianificatore sembra essere sempre più rivolto alla costruzione di conoscenza orientata a influenzare le dinamiche di una società maggiormente consapevole, a cui risponde mettendo in campo progettualità e linee di ricerca sempre più aperte e orientate alla sperimentazione.

Orioli, V., Massari, M. (2020). Lo spazio dell'interazione: luoghi, attori e strumenti a Bologna. Roma-Milano : Planum Publisher.

Lo spazio dell'interazione: luoghi, attori e strumenti a Bologna

Orioli, V.
;
Massari, M.
2020

Abstract

Le teorie urbane contemporanee descrivono le città come sistemi complessi in cui il decisore pubblico si trova sempre più di frequente con risorse ridotte in un campo in cui si sviluppano pratiche fluide, che operano al di fuori o ai confini della pianificazione: due dimensioni opposte che lavorano sulla città in modi diversi e complementari. Un contesto sociale drasticamente mutato e sottoposto a una frizione senza precedenti, come l’attuale emergenza sanitaria, sembra richiamare con ancora più urgenza l’azione complementare delle pratiche nei confronti di processi di pianificazione più tradizionali e codificati. Il contributo si interroga su come affrontare il disallineamento tra i livelli, permettendo alle pratiche innovative di agire, ma garantendo alla pianificazione urbana di integrarle in un discorso di piano, del quale ci sembra confermata la necessità. Attraverso l’indagine del caso studio di Bologna e del suo nuovo piano urbanistico (Pug), si esplora lo spazio che tiene insieme visione e azione, pianificazione e pratiche, superando le tensioni tra queste dimensioni attraverso l'apprendimento reciproco. In questo scenario, il ruolo del pianificatore sembra essere sempre più rivolto alla costruzione di conoscenza orientata a influenzare le dinamiche di una società maggiormente consapevole, a cui risponde mettendo in campo progettualità e linee di ricerca sempre più aperte e orientate alla sperimentazione.
2020
Le nuove comunità urbane e il valore strategico della conoscenza. Come i processi cognitivi possono motivare la politica, garantire l'utilità del piano, offrire una via d'uscita dall'emergenza
186
192
Orioli, V., Massari, M. (2020). Lo spazio dell'interazione: luoghi, attori e strumenti a Bologna. Roma-Milano : Planum Publisher.
Orioli, V.; Massari, M.;
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/786067
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact