L’utilizzo di biomasse in agricoltura è pratica antichissima e sta alla base della fertilità dei suoli e la sostenibilità delle produzioni agricole nel pieno rispetto dei cicli biogeochimici degli elementi e dei processi di natura chimica, biochimica e microbiologica che regolano il complesso sistema suolo-pianta-acqua. La crescente produzione di biomasse di scarto e rifiuto di natura diversa (urbane, agroindustriali, industriali) non può essere la ragione del loro indiscriminato e incontrollato impiego in agricoltura. Tuttavia, concentrazione, solubilità e capacità di entrare nelle radici e di traslocare nei diversi organi della pianta delle sostanze inorganiche e organiche potenzialmente tossiche sono fattori chiave per valutarne la qualità sia per il sistema suolo-pianta-acqua. Del resto, la qualità dei prodotti vegetali e la salvaguardia delle catene alimentari dipendono dalla qualità e fertilità dei suoli. Il quadro normativo che regolamenta l’impiego di biomasse in agricoltura, tuttavia, ha prodotto anche norme, specie in campo nazionale, che lasciano dubbi sulla loro reale necessità. L’eccessiva prudenza o più spesso l’ossessione di applicare a tutti i costi il principio di massima precauzione può addirittura sortire l’effetto opposto. La disponibilità di biomasse deve essere colta come una grande opportunità e come tale valutata e ben ponderata attraverso norme razionali che ne regolino sapientemente l’utilizzo nell’ottica del sacrosanto principio del completo riutilizzo delle risorse.
Ciavatta C. (2009). Criteri per l'applicazione di biomasse di natura diversa ed effetti sulla qualità del suolo.
Criteri per l'applicazione di biomasse di natura diversa ed effetti sulla qualità del suolo
CIAVATTA, CLAUDIO
2009
Abstract
L’utilizzo di biomasse in agricoltura è pratica antichissima e sta alla base della fertilità dei suoli e la sostenibilità delle produzioni agricole nel pieno rispetto dei cicli biogeochimici degli elementi e dei processi di natura chimica, biochimica e microbiologica che regolano il complesso sistema suolo-pianta-acqua. La crescente produzione di biomasse di scarto e rifiuto di natura diversa (urbane, agroindustriali, industriali) non può essere la ragione del loro indiscriminato e incontrollato impiego in agricoltura. Tuttavia, concentrazione, solubilità e capacità di entrare nelle radici e di traslocare nei diversi organi della pianta delle sostanze inorganiche e organiche potenzialmente tossiche sono fattori chiave per valutarne la qualità sia per il sistema suolo-pianta-acqua. Del resto, la qualità dei prodotti vegetali e la salvaguardia delle catene alimentari dipendono dalla qualità e fertilità dei suoli. Il quadro normativo che regolamenta l’impiego di biomasse in agricoltura, tuttavia, ha prodotto anche norme, specie in campo nazionale, che lasciano dubbi sulla loro reale necessità. L’eccessiva prudenza o più spesso l’ossessione di applicare a tutti i costi il principio di massima precauzione può addirittura sortire l’effetto opposto. La disponibilità di biomasse deve essere colta come una grande opportunità e come tale valutata e ben ponderata attraverso norme razionali che ne regolino sapientemente l’utilizzo nell’ottica del sacrosanto principio del completo riutilizzo delle risorse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.