La promozione della qualità della didattica universitaria ha come scopo fondamentale quello di garantire agli studenti un apprendimento significativo ed efficace. Si tratta, in particolare, di assicurare agli studenti l’acquisizione di effettive competenze, intese come entità complesse, nelle quali si integrano molteplici elementi, quali le conoscenze, insieme alle abilità e agli aspetti metacognitivi e alle competenze trasversali strategiche per l’apprendimento e per la vita (Le Boterf, 1990; Pellerey, 1983; 2004). In questo senso, costruire e aumentare il proprio livello di competenza significa essere in grado di mobilizzare (in maniera sempre più efficace) i vari elementi, al fine di utilizzarli in modo pertinente all’interno di specifici contesti. Pellerey (2004 p. 12) parla, in proposito, della competenza come della «…capacità di far fronte ad un compito o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive e a utilizzare le risorse esterne disponibili in modo coerente e fecondo». Creare le condizioni affinché la didattica universitaria possa efficacemente promuovere competenze è, dunque, un’esigenza di grande importanza per il sistema universitario, in particolare laddove si desideri il più possibile spostare l’asse di equilibrio da una logica improntata sulla mera selezione, verso logiche di promozione di competenze e di innalzamento del livello intellettuale di tutti gli studenti o della maggior parte di essi. Questo contributo presenta, in sintesi, il modello teorico e metodologico che definisce il sistema per l’innovazione della didattica universitaria che l’Università di Bologna sta realizzando. Si tratta di un progetto ampio, orientato dall’idea che la formazione universitaria debba prioritariamente promuovere, per tutti gli studenti e le studentesse, competenze intese come entità complesse, che integrano le conoscenze, le abilità, gli elementi metacognitivi, le competenze trasversali strategiche per l’apprendimento e per la vita. Il progetto attiva un processo circolare che parte dalle competenze didattiche del docente, con la finalità principale di assicurare lo sviluppo delle competenze degli studenti e si propone di incidere su molteplici livelli e dimensioni dei processi di insegnamento-apprendimento, in una prospettiva diacronica. Il progetto prende ispirazione, nella sua cornice teorico-metodologica, dal modello della Formative Educational Evaluation (Scriven, Stufflebeam, Stake, Lincoln, House e Howe in Kellaghan e Stufflebeam, 2003; Bondioli, Ferrari, 2004), in particolare, della Ricerca-Formazione intesa in senso valutativo (Betti, Vannini, 2013; Betti, Davila, Martínez, Vannini, 2015; Asquini, 2018). L’applicazione del modello ai contesti didattici dell’Università di Bologna ha potuto beneficiare di due esperienze pilota di ricerca valutativa realizzate all’interno dell’Ateneo con i docenti dei Corsi di laurea in “Infermieristica” e in “Economics and Finance” (CLEF). Il modello bolognese contempla azioni valutative orientate specificamente in senso formativo (di analisi e progressiva ri-progettazione delle azioni didattiche supportata da interventi formativi ad hoc rivolti ai docenti) che promuovono nei docenti capacità di riflessione e autoanalisi delle proprie prassi didattiche e azioni di formazione alla didattica attraverso metodologie innovative e l’uso delle tecnologie. Tali azioni sono definite su tre linee di intervento: in verticale all’interno del singolo Corso di Studio (in base alle evidenze emerse dai precorsi di Formative Educational Evaluation); attraverso una formazione per specifici target (es. neoassunti), per ruoli (es. coordinatori dei CdS) e diffusa (formazione rivolta a tutta la componente accademica).
Dina Guglielmi, E.L. (2020). La ricerca formazione per l’innovazione della didattica universitaria. Genova : Genova University Press.
La ricerca formazione per l’innovazione della didattica universitaria
Dina Guglielmi;Elena Luppi;Barbara Neri;Enrico Sangiorgi;Paola Salomoni;Ira Vannini
2020
Abstract
La promozione della qualità della didattica universitaria ha come scopo fondamentale quello di garantire agli studenti un apprendimento significativo ed efficace. Si tratta, in particolare, di assicurare agli studenti l’acquisizione di effettive competenze, intese come entità complesse, nelle quali si integrano molteplici elementi, quali le conoscenze, insieme alle abilità e agli aspetti metacognitivi e alle competenze trasversali strategiche per l’apprendimento e per la vita (Le Boterf, 1990; Pellerey, 1983; 2004). In questo senso, costruire e aumentare il proprio livello di competenza significa essere in grado di mobilizzare (in maniera sempre più efficace) i vari elementi, al fine di utilizzarli in modo pertinente all’interno di specifici contesti. Pellerey (2004 p. 12) parla, in proposito, della competenza come della «…capacità di far fronte ad un compito o a un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive e a utilizzare le risorse esterne disponibili in modo coerente e fecondo». Creare le condizioni affinché la didattica universitaria possa efficacemente promuovere competenze è, dunque, un’esigenza di grande importanza per il sistema universitario, in particolare laddove si desideri il più possibile spostare l’asse di equilibrio da una logica improntata sulla mera selezione, verso logiche di promozione di competenze e di innalzamento del livello intellettuale di tutti gli studenti o della maggior parte di essi. Questo contributo presenta, in sintesi, il modello teorico e metodologico che definisce il sistema per l’innovazione della didattica universitaria che l’Università di Bologna sta realizzando. Si tratta di un progetto ampio, orientato dall’idea che la formazione universitaria debba prioritariamente promuovere, per tutti gli studenti e le studentesse, competenze intese come entità complesse, che integrano le conoscenze, le abilità, gli elementi metacognitivi, le competenze trasversali strategiche per l’apprendimento e per la vita. Il progetto attiva un processo circolare che parte dalle competenze didattiche del docente, con la finalità principale di assicurare lo sviluppo delle competenze degli studenti e si propone di incidere su molteplici livelli e dimensioni dei processi di insegnamento-apprendimento, in una prospettiva diacronica. Il progetto prende ispirazione, nella sua cornice teorico-metodologica, dal modello della Formative Educational Evaluation (Scriven, Stufflebeam, Stake, Lincoln, House e Howe in Kellaghan e Stufflebeam, 2003; Bondioli, Ferrari, 2004), in particolare, della Ricerca-Formazione intesa in senso valutativo (Betti, Vannini, 2013; Betti, Davila, Martínez, Vannini, 2015; Asquini, 2018). L’applicazione del modello ai contesti didattici dell’Università di Bologna ha potuto beneficiare di due esperienze pilota di ricerca valutativa realizzate all’interno dell’Ateneo con i docenti dei Corsi di laurea in “Infermieristica” e in “Economics and Finance” (CLEF). Il modello bolognese contempla azioni valutative orientate specificamente in senso formativo (di analisi e progressiva ri-progettazione delle azioni didattiche supportata da interventi formativi ad hoc rivolti ai docenti) che promuovono nei docenti capacità di riflessione e autoanalisi delle proprie prassi didattiche e azioni di formazione alla didattica attraverso metodologie innovative e l’uso delle tecnologie. Tali azioni sono definite su tre linee di intervento: in verticale all’interno del singolo Corso di Studio (in base alle evidenze emerse dai precorsi di Formative Educational Evaluation); attraverso una formazione per specifici target (es. neoassunti), per ruoli (es. coordinatori dei CdS) e diffusa (formazione rivolta a tutta la componente accademica).File | Dimensione | Formato | |
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