La produzione di bronzi dell’estremo oriente, e cinesi in particolare, si caratterizza per un importante aspetto di continuità tecnologica tramandatasi nel corso dei secoli. Di tale continuità se ne è certamente avvantaggiato il mercato dei falsari che produce per gli antiquari una gran quantità di bronzi archeologici di varie epoche storiche. Il riconoscimento di tali falsificazioni si basa certamente, da un lato su studi di tipo iconografico e dall’altro sull’utilizzo di avanzate metodologie d’indagine di tipo fisico, quali la Radiografia X. Entrambe, comunque, in alcuni casi, non risultano esaustive a causa del fatto che dal punto di vista tecnologico le metodologie di produzione moderne non sono dissimili da quelle utilizzate nell’antichità. Alle suddette metodologie di indagine, pertanto, si affiancano metodi analitici di caratterizzazione delle patine archeologiche che, grazie alla particolare morfologia compositiva e di formazione, difficilmente possono essere falsificate. In tal senso l’analisi micro distruttiva di sezioni stratigrafiche di patine con l’utilizzo della microscopia infrarossa non solo ne consente la caratterizzazione chimica ma anche la loro localizzazione spaziale stratigrafica. Le conoscenze derivanti dall’uso di tale tecnica abbinata ad osservazioni ed analisi in microscopia ottica, Raman ed elettronica a scansione costituiscono un approccio integrato assolutamente necessario in studi di autenticità.
R. Mazzeo, S. Prati, E. Joseph (2008). Falsificazione di bronzi orientali in estremo oriente. ROMA : BARDI EDITORE.
Falsificazione di bronzi orientali in estremo oriente
MAZZEO, ROCCO;PRATI, SILVIA;JOSEPH, EDITH MICHELLE MARYSE
2008
Abstract
La produzione di bronzi dell’estremo oriente, e cinesi in particolare, si caratterizza per un importante aspetto di continuità tecnologica tramandatasi nel corso dei secoli. Di tale continuità se ne è certamente avvantaggiato il mercato dei falsari che produce per gli antiquari una gran quantità di bronzi archeologici di varie epoche storiche. Il riconoscimento di tali falsificazioni si basa certamente, da un lato su studi di tipo iconografico e dall’altro sull’utilizzo di avanzate metodologie d’indagine di tipo fisico, quali la Radiografia X. Entrambe, comunque, in alcuni casi, non risultano esaustive a causa del fatto che dal punto di vista tecnologico le metodologie di produzione moderne non sono dissimili da quelle utilizzate nell’antichità. Alle suddette metodologie di indagine, pertanto, si affiancano metodi analitici di caratterizzazione delle patine archeologiche che, grazie alla particolare morfologia compositiva e di formazione, difficilmente possono essere falsificate. In tal senso l’analisi micro distruttiva di sezioni stratigrafiche di patine con l’utilizzo della microscopia infrarossa non solo ne consente la caratterizzazione chimica ma anche la loro localizzazione spaziale stratigrafica. Le conoscenze derivanti dall’uso di tale tecnica abbinata ad osservazioni ed analisi in microscopia ottica, Raman ed elettronica a scansione costituiscono un approccio integrato assolutamente necessario in studi di autenticità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.