Il contributo, prendendo spunto da una interessante pronuncia della Corte di Cassazione, approfondisce il tema della prova liberatoria prevista dall’art. 2048, comma 3, c.c. in materia di responsabilità dei genitori per l’illecito commesso dai figli minori e soprattutto dei c.d. “maestri d’arte” per quello degli apprendisti posti sotto la loro vigilanza. Ci si interroga, in particolare, intorno alla esistenza - affermata dalla pronuncia censita - di un dovere di presenza del “maestro d’arte” quale non altrimenti circostanziata componente del dovere di vigilanza: tanto renderebbe, infatti, quantomai sfumata la (e solleverebbe dubbi sulla) natura di questa responsabilità, che solitamente si ritiene fondata su una presunzione di colpa.
Barbara Grazzini (2019). “Maestro d’arte” ex art. 2048 c.c.: dovere di vigilanza (come dovere imprescindibile di presenza?) nelle dinamiche della prova liberatoria. IL CORRIERE GIURIDICO, 8-9, 1051-1064.
“Maestro d’arte” ex art. 2048 c.c.: dovere di vigilanza (come dovere imprescindibile di presenza?) nelle dinamiche della prova liberatoria
Barbara Grazzini
2019
Abstract
Il contributo, prendendo spunto da una interessante pronuncia della Corte di Cassazione, approfondisce il tema della prova liberatoria prevista dall’art. 2048, comma 3, c.c. in materia di responsabilità dei genitori per l’illecito commesso dai figli minori e soprattutto dei c.d. “maestri d’arte” per quello degli apprendisti posti sotto la loro vigilanza. Ci si interroga, in particolare, intorno alla esistenza - affermata dalla pronuncia censita - di un dovere di presenza del “maestro d’arte” quale non altrimenti circostanziata componente del dovere di vigilanza: tanto renderebbe, infatti, quantomai sfumata la (e solleverebbe dubbi sulla) natura di questa responsabilità, che solitamente si ritiene fondata su una presunzione di colpa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.