Con la decisione n. 41 del 2018 la Corte costituzionale ha dichiarato fondata la questione relativa all’illegittimità costituzionale dell’art. 656 c. 5 del codice di procedura penale, «nella parte in cui si prevede che il pubblico ministero sospende l’esecuzione della pena detentiva, anche se costituente residuo di maggiore pena, quando essa sia non superiore a tre anni, anziché a quattro». La sentenza ha immediatamente sollevato dubbi circa la sua applicazione, facendo emergere distinte prese di posizione di varie Procure generali presso le Corti d’appello, non concordi sul fatto che la sentenza sia applicabile ai condannati con una pena superiore ai tre anni ma inferiore ai quattro, per i quali si sia già data esecuzione alla sentenza di condanna e che si trovino dunque in stato di detenzione. Il contributo esamina tale profilo, analizzando i principi costituzionali rilevanti e gli orientamenti della giurisprudenza costituzionale e di legittimità sulla retroattività (o irretroattività) delle decisioni di incostituzionalità che abbiano ad oggetto norme processuali penali.
Chiara Bologna (2018). La «retroattività» incerta di una sentenza della Corte costituzionale: brevi note sull’applicazione della decisione n. 41 del 2018. FORUM DI QUADERNI COSTITUZIONALI RASSEGNA, 5, 1-5.
La «retroattività» incerta di una sentenza della Corte costituzionale: brevi note sull’applicazione della decisione n. 41 del 2018
Chiara Bologna
2018
Abstract
Con la decisione n. 41 del 2018 la Corte costituzionale ha dichiarato fondata la questione relativa all’illegittimità costituzionale dell’art. 656 c. 5 del codice di procedura penale, «nella parte in cui si prevede che il pubblico ministero sospende l’esecuzione della pena detentiva, anche se costituente residuo di maggiore pena, quando essa sia non superiore a tre anni, anziché a quattro». La sentenza ha immediatamente sollevato dubbi circa la sua applicazione, facendo emergere distinte prese di posizione di varie Procure generali presso le Corti d’appello, non concordi sul fatto che la sentenza sia applicabile ai condannati con una pena superiore ai tre anni ma inferiore ai quattro, per i quali si sia già data esecuzione alla sentenza di condanna e che si trovino dunque in stato di detenzione. Il contributo esamina tale profilo, analizzando i principi costituzionali rilevanti e gli orientamenti della giurisprudenza costituzionale e di legittimità sulla retroattività (o irretroattività) delle decisioni di incostituzionalità che abbiano ad oggetto norme processuali penali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.