Guillermo Calderón, il drammaturgo, sceneggiatore e regista teatrale cileno più acclamato a livello internazionale, già ospite di VIE 2008 con il suo primo lavoro Neva, torna quest’anno in un momento cruciale della vita sociale e politica del suo Paese. In Dragón, il suo ultimo lavoro, viene messa in discussione la posizione dell’arte nelle battaglie politiche, con umorismo e profondità. Il risultato è uno spettacolo estremamente interessante, la cui attenzione al processo di ricerca lo rende esempio di teatro politico. Il collettivo artistico Dragón, si incontra periodicamente in un ristorante di Santiago del Cile per pianificare e definire la loro prossima installazione artistica. Questa volta però, hanno scelto un argomento così complesso (l’omicidio dell’attivista anti-coloniale Walter Rodney) – soprattutto in tempi di rinascita fascista – da determinare una diffidenza e inganni reciproci tra i componenti del collettivo. Sono coinvolti in qualcosa di terribile che è in procinto di distruggerli. L’unica via d’uscita è creare una nuova opera, per ricostruire la fiducia tra loro. Ma è troppo tardi. L’unica via d’uscita è una creazione basata sul tradimento.
Fernandez Garcia, M.I., Grimaldi, I.L.S., Marzoni, S. (2020). Dragón. Santiago de Chile : Guillermo Calderón.
Dragón
Fernandez Garcia, Maria Isabel
Writing – Review & Editing
;Grimaldi, Ivonne Lucilla Simonetta
Writing – Review & Editing
;Marzoni, Sofia
Writing – Review & Editing
2020
Abstract
Guillermo Calderón, il drammaturgo, sceneggiatore e regista teatrale cileno più acclamato a livello internazionale, già ospite di VIE 2008 con il suo primo lavoro Neva, torna quest’anno in un momento cruciale della vita sociale e politica del suo Paese. In Dragón, il suo ultimo lavoro, viene messa in discussione la posizione dell’arte nelle battaglie politiche, con umorismo e profondità. Il risultato è uno spettacolo estremamente interessante, la cui attenzione al processo di ricerca lo rende esempio di teatro politico. Il collettivo artistico Dragón, si incontra periodicamente in un ristorante di Santiago del Cile per pianificare e definire la loro prossima installazione artistica. Questa volta però, hanno scelto un argomento così complesso (l’omicidio dell’attivista anti-coloniale Walter Rodney) – soprattutto in tempi di rinascita fascista – da determinare una diffidenza e inganni reciproci tra i componenti del collettivo. Sono coinvolti in qualcosa di terribile che è in procinto di distruggerli. L’unica via d’uscita è creare una nuova opera, per ricostruire la fiducia tra loro. Ma è troppo tardi. L’unica via d’uscita è una creazione basata sul tradimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.