Il presente lavoro si propone di analizzare il popolamento dell’Appennino Emiliano durante l’età del Bronzo ed il significato di questo territorio nel più ampio quadro dell’areale di diffusione della civiltà terramaricola. Se da un lato infatti tutta la pianura emiliana è unanimemente riconosciuta come il teatro del ciclo storico delle terramare, dall’altro dai siti di collina e montagna provengono molti materiali che rimandano ad ambiti extraterramaricoli (Grotta Nuova, Occidente, Appenninico e Subappenninico): come interpretare questi materiali? Sono elementi culturali esterni subentrati attraverso gli scambi in un territorio culturalmente omogeneo con la pianura padana di cui costituisce l’estrema propaggine meridionale o sono indice di una cultura di confine che accoglie elementi dei due versanti dell’Appennino? La risposta è stata cercata sia sul versante della cultura materiale che su quello del modello insediativo. Sul piano della cultura materiale si è evidenziata un’area (quella che comprende l’appennino piacentino e quello parmense ad ovest del Ceno/Taro) di pertinenza della cd cultura Occidentale che si differenzia nettamente dai territori ad est (dal resto dell’appennino parmense fino a quello modenese) dove predominante è la componente terramaricola; gli stessi due areali mostrano una notevole differenza anche sul piano del modello insediamentale, con la parte occidentale caratterizzata da un popolamento piuttosto rarefatto ed una parte orientale nella quale la densità insediativa lungo le vie di transito ricorda molto da vicino la capillare distribuzione degli abitati terramaricoli di pianura.
Putzolu, C., Cavazzuti, C. (2019). L’appennino emiliano nell’età del Bronzo: la frontiera meridionale delle terramare. Piacenza : Archeotravo Cooperativa Sociale - Museo Civico Archeologico di Travo Parco Archeologico Villaggio Neolitico di Travo.
L’appennino emiliano nell’età del Bronzo: la frontiera meridionale delle terramare
Cristiano Putzolu
;Claudio Cavazzuti
2019
Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare il popolamento dell’Appennino Emiliano durante l’età del Bronzo ed il significato di questo territorio nel più ampio quadro dell’areale di diffusione della civiltà terramaricola. Se da un lato infatti tutta la pianura emiliana è unanimemente riconosciuta come il teatro del ciclo storico delle terramare, dall’altro dai siti di collina e montagna provengono molti materiali che rimandano ad ambiti extraterramaricoli (Grotta Nuova, Occidente, Appenninico e Subappenninico): come interpretare questi materiali? Sono elementi culturali esterni subentrati attraverso gli scambi in un territorio culturalmente omogeneo con la pianura padana di cui costituisce l’estrema propaggine meridionale o sono indice di una cultura di confine che accoglie elementi dei due versanti dell’Appennino? La risposta è stata cercata sia sul versante della cultura materiale che su quello del modello insediativo. Sul piano della cultura materiale si è evidenziata un’area (quella che comprende l’appennino piacentino e quello parmense ad ovest del Ceno/Taro) di pertinenza della cd cultura Occidentale che si differenzia nettamente dai territori ad est (dal resto dell’appennino parmense fino a quello modenese) dove predominante è la componente terramaricola; gli stessi due areali mostrano una notevole differenza anche sul piano del modello insediamentale, con la parte occidentale caratterizzata da un popolamento piuttosto rarefatto ed una parte orientale nella quale la densità insediativa lungo le vie di transito ricorda molto da vicino la capillare distribuzione degli abitati terramaricoli di pianura.File | Dimensione | Formato | |
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