A partire dalle sue origini, l’Ampelografia ha subito e sta subendo una evoluzione continua, che attraverso il miglioramento dei vari metodi utilizzati (ampelografico-descrittivo, biometrico, biochimico e genetico) si è posta come scopo quello di distinguere e caratterizzare in modo univoco le diverse specie e all’interno di ciascuna di esse le diverse varietà (cioè le singole progenie derivate per moltiplicazione da una pianta madre originata da seme). In questo capitolo del libro si analizzano i diversi metodi e le loro possibilità di applicazione mettendo anche in evidenza una serie di limiti soprattutto in riferimento alla oggettiva discriminazione tra “cloni”, cioè tra biotipi che si sono tra loro modificati per effetto di mutazioni gemmarie.
FILIPPETTI I., INTRIERI C. (2008). Evoluzione dell’ampelografia. ROMA : Accademia Nazionale Agricoltura e CNR.
Evoluzione dell’ampelografia
FILIPPETTI, ILARIA;INTRIERI, CESARE
2008
Abstract
A partire dalle sue origini, l’Ampelografia ha subito e sta subendo una evoluzione continua, che attraverso il miglioramento dei vari metodi utilizzati (ampelografico-descrittivo, biometrico, biochimico e genetico) si è posta come scopo quello di distinguere e caratterizzare in modo univoco le diverse specie e all’interno di ciascuna di esse le diverse varietà (cioè le singole progenie derivate per moltiplicazione da una pianta madre originata da seme). In questo capitolo del libro si analizzano i diversi metodi e le loro possibilità di applicazione mettendo anche in evidenza una serie di limiti soprattutto in riferimento alla oggettiva discriminazione tra “cloni”, cioè tra biotipi che si sono tra loro modificati per effetto di mutazioni gemmarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


