In Italia, il reclutamento scolastico è un ambito dell’azione politica particolarmente opaco e scarsamente strutturato. L’assenza di un piano di assunzioni organico e coerente contraddistingue l’intera storia italiana, e ha senza dubbio a che fare con l’esigenza di contenere i costi del personale. L’espletamento dei concorsi richiede cospicui investimenti e le spese fisse per i docenti di ruolo gravano sul bilancio ministeriale in misura maggiore rispetto a quelle per i precari (Gremigni 2013). La “precarizzazione” strutturale del corpo docente italiano è dunque un processo istituzionale, deliberato, da cui derivano conseguenze materiali che, a loro volta, rivestono una forte valenza politica. La frammentarietà del reclutamento, nello specifico, ha prodotto nel tempo evidenti effetti in termini di mobilità territoriale e sociale. Quanto più precarie sono le forme di stabilizzazione in ruolo, tanto più aumenta la disponibilità a spostarsi al fine di accedere al servizio in maniera permanente (Causarano 2012). Inoltre, i criteri che regolano il passaggio dal precariato alla stabilità producono soggetti che, a prescindere dai loro comportamenti individuali, occupano strati differenti nella scala della collocazione economica e lavorativa, così come in quella del riconoscimento professionale e sociale.
Se le regole cambiano “a partita in corso”. Il reclutamento scolastico e le sue conseguenze sugli insegnanti
Gargiulo E.
2018
Abstract
In Italia, il reclutamento scolastico è un ambito dell’azione politica particolarmente opaco e scarsamente strutturato. L’assenza di un piano di assunzioni organico e coerente contraddistingue l’intera storia italiana, e ha senza dubbio a che fare con l’esigenza di contenere i costi del personale. L’espletamento dei concorsi richiede cospicui investimenti e le spese fisse per i docenti di ruolo gravano sul bilancio ministeriale in misura maggiore rispetto a quelle per i precari (Gremigni 2013). La “precarizzazione” strutturale del corpo docente italiano è dunque un processo istituzionale, deliberato, da cui derivano conseguenze materiali che, a loro volta, rivestono una forte valenza politica. La frammentarietà del reclutamento, nello specifico, ha prodotto nel tempo evidenti effetti in termini di mobilità territoriale e sociale. Quanto più precarie sono le forme di stabilizzazione in ruolo, tanto più aumenta la disponibilità a spostarsi al fine di accedere al servizio in maniera permanente (Causarano 2012). Inoltre, i criteri che regolano il passaggio dal precariato alla stabilità producono soggetti che, a prescindere dai loro comportamenti individuali, occupano strati differenti nella scala della collocazione economica e lavorativa, così come in quella del riconoscimento professionale e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.