Nello studio delle strutture murarie archeologiche, alle usuali incertezze sulle modalità di realizzazione delle murature in genere, si aggiungono quelle proprie degli edificati storici antichi e monumentali, dove al problema della comprensione, mai completa, del funzionamento dell'intero organismo, si somma quello di osservare una configurazione statica sempre diversa da quella originale, con l’aggravante, nel caso in esame, di una struttura che ha sopportato prima il trauma dell’eruzione e poi quello del disseppellimento, del “consumo” turistico e di vari interventi di manutenzione e recupero, quasi mai documentati, risultando così un oggetto difficilmente analizzabile con tecniche standardizzate. Nel presente lavoro si fa riferimento alle recenti esperienze condotte nel parco archeologico di Pompei ed Ercolano, rispettivamente nella Casa del Centenario, Insula IX, 8 e nella Casa del Tramezzo di Legno, Insula III, 11. Al fine di eseguire una analisi e un modello strutturale, è indispensabile, in primo luogo, conoscere approfonditamente la geometria e le caratteristiche delle diverse tessiture murarie e, quindi, definire le caratteristiche meccaniche dei singoli componenti (malta ed elementi lapidei) e dei vari pannelli murari. Questo costituisce la base per l’esecuzione di analisi strutturali che consentono di formulare una diagnosi dello stato di salute del bene monumentale nello stato attuale. In altre parole vengono identificati i diversi elementi della costruzione, interpretate correttamente la natura e le cause dei dissesti eventualmente presenti, valutate la sicurezza nei riguardi dalle azioni all’uso del manufatto, anche tenendo presente il rischio nei riguardi di azioni ambientali rare. Tali valutazioni forniscono la base per l’individuazione dei possibili interventi migliorativi di restauro. Ad esempio in relazione all’analisi strutturale per lo studio di possibili metodologie di nuove coperture di restauro è stata anche realizzata una applicazione sperimentale di lastre di policarbonato, sia compatte sia alveolari, per la copertura di settori dell’Insula del Centenario, la chiusura di aperture e la protezione di pitture e iscrizioni parietali. La modellazione numerica di tali strutture permette di valutare gli effetti di diverse condizioni di carico, statiche e dinamiche, le quali possono evidenziare tramite mappe di criticità, eventuali deficienze o vulnerabilità strutturali.

Modellazione e simulazione di strutture archeologiche in area vesuviana

CASTELLAZZI, GIOVANNI;CUSTODI, ALBERTO;SCIORTINO, LINO;COLLA, CAMILLA;DE MIRANDA, STEFANO;UBERTINI, FRANCESCO
2008

Abstract

Nello studio delle strutture murarie archeologiche, alle usuali incertezze sulle modalità di realizzazione delle murature in genere, si aggiungono quelle proprie degli edificati storici antichi e monumentali, dove al problema della comprensione, mai completa, del funzionamento dell'intero organismo, si somma quello di osservare una configurazione statica sempre diversa da quella originale, con l’aggravante, nel caso in esame, di una struttura che ha sopportato prima il trauma dell’eruzione e poi quello del disseppellimento, del “consumo” turistico e di vari interventi di manutenzione e recupero, quasi mai documentati, risultando così un oggetto difficilmente analizzabile con tecniche standardizzate. Nel presente lavoro si fa riferimento alle recenti esperienze condotte nel parco archeologico di Pompei ed Ercolano, rispettivamente nella Casa del Centenario, Insula IX, 8 e nella Casa del Tramezzo di Legno, Insula III, 11. Al fine di eseguire una analisi e un modello strutturale, è indispensabile, in primo luogo, conoscere approfonditamente la geometria e le caratteristiche delle diverse tessiture murarie e, quindi, definire le caratteristiche meccaniche dei singoli componenti (malta ed elementi lapidei) e dei vari pannelli murari. Questo costituisce la base per l’esecuzione di analisi strutturali che consentono di formulare una diagnosi dello stato di salute del bene monumentale nello stato attuale. In altre parole vengono identificati i diversi elementi della costruzione, interpretate correttamente la natura e le cause dei dissesti eventualmente presenti, valutate la sicurezza nei riguardi dalle azioni all’uso del manufatto, anche tenendo presente il rischio nei riguardi di azioni ambientali rare. Tali valutazioni forniscono la base per l’individuazione dei possibili interventi migliorativi di restauro. Ad esempio in relazione all’analisi strutturale per lo studio di possibili metodologie di nuove coperture di restauro è stata anche realizzata una applicazione sperimentale di lastre di policarbonato, sia compatte sia alveolari, per la copertura di settori dell’Insula del Centenario, la chiusura di aperture e la protezione di pitture e iscrizioni parietali. La modellazione numerica di tali strutture permette di valutare gli effetti di diverse condizioni di carico, statiche e dinamiche, le quali possono evidenziare tramite mappe di criticità, eventuali deficienze o vulnerabilità strutturali.
2008
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G. Castellazzi; A. Custodi; L. Sciortino; A. Vagnetti; C. Colla; S. de Miranda; F. Ubertini;
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