L'Autore annota Corte cost., ordinanza n. 207/2018 soffermandosi in particolare sulle motivazioni offerte dalla Corte in punto di giustificazione del reato di aiuto al suicidio e, di conseguenza, sui motivi della non condivisibilità della tesi prospettata dal giudice a quo, secondo la quale non sarebbe punibile la condotta di agevolazione del suicidio di una persona che si sia liberamente e consapevolmente determinata a tale proposito.Viene successivamente dato conto delle condizioni al ricorrere delle quali l'art. 32 Cost. implica il riconoscimento di un diritto fondamentale a ricevere un trattamento sanitario da cui derivi la morte. In conclusione, l'Autore mette in rilievo come la pronuncia della Corte non abbia chiarito un quesito sistematico di fondo riguardante la qualificazione giuridica del suicidio e prospetta la possibilità di dubitare della costituzionalità del divieto di aiuto al suicidio al di fuori dai casi individuati dal giudice delle leggi in relazione ai principi di ragionevolezza e proporzionalità.
Pier Francesco Bresciani (2018). Termini di giustificabilità del reato di aiuto al suicidio e diritti dei malati irreversibili, sofferenti, non autonomi, ma capaci di prendere decisioni libere e consapevoli (Nota a Corte cost., ord. n. 207/2018). FORUM DI QUADERNI COSTITUZIONALI RASSEGNA, 12, 1-12.
Termini di giustificabilità del reato di aiuto al suicidio e diritti dei malati irreversibili, sofferenti, non autonomi, ma capaci di prendere decisioni libere e consapevoli (Nota a Corte cost., ord. n. 207/2018)
Pier Francesco Bresciani
2018
Abstract
L'Autore annota Corte cost., ordinanza n. 207/2018 soffermandosi in particolare sulle motivazioni offerte dalla Corte in punto di giustificazione del reato di aiuto al suicidio e, di conseguenza, sui motivi della non condivisibilità della tesi prospettata dal giudice a quo, secondo la quale non sarebbe punibile la condotta di agevolazione del suicidio di una persona che si sia liberamente e consapevolmente determinata a tale proposito.Viene successivamente dato conto delle condizioni al ricorrere delle quali l'art. 32 Cost. implica il riconoscimento di un diritto fondamentale a ricevere un trattamento sanitario da cui derivi la morte. In conclusione, l'Autore mette in rilievo come la pronuncia della Corte non abbia chiarito un quesito sistematico di fondo riguardante la qualificazione giuridica del suicidio e prospetta la possibilità di dubitare della costituzionalità del divieto di aiuto al suicidio al di fuori dai casi individuati dal giudice delle leggi in relazione ai principi di ragionevolezza e proporzionalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.