Il contratto autonomo di garanzia, quale figura atipica frutto dell’esercizio dell’autonomia negoziale, si è da tempo imposto nella prassi ormai consolidata di molti operatori economici, attraendo l’interesse della dottrina e della giurisprudenza, le quali hanno tentato di delinearne la funzione e i caratteri qualificanti. L’interessante decisione del Tribunale di Roma affronta il tema del fallimento del garante autonomo, valutando quale posizione sia chiamata ad assumere la procedura fallimentare a fronte dell’istanza di insinuazione al passivo proposta dal creditore garantito, conseguita all’inadempimento del debitore principale, anch’esso fallito.
Matteo de Pamphilis (2019). Fallimento del garante autonomo e ammissione al passivo del creditore garantito. IL CORRIERE GIURIDICO, 4(4), 514-523.
Fallimento del garante autonomo e ammissione al passivo del creditore garantito
Matteo de Pamphilis
2019
Abstract
Il contratto autonomo di garanzia, quale figura atipica frutto dell’esercizio dell’autonomia negoziale, si è da tempo imposto nella prassi ormai consolidata di molti operatori economici, attraendo l’interesse della dottrina e della giurisprudenza, le quali hanno tentato di delinearne la funzione e i caratteri qualificanti. L’interessante decisione del Tribunale di Roma affronta il tema del fallimento del garante autonomo, valutando quale posizione sia chiamata ad assumere la procedura fallimentare a fronte dell’istanza di insinuazione al passivo proposta dal creditore garantito, conseguita all’inadempimento del debitore principale, anch’esso fallito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.