L'articolo commenta una pronuncia della Cassazione, depositata a seguito di ricorso dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali. Nella fattispecie in esame si controverte sulla validità della rilevazione biometrica della presenza in servizio, eseguita per il tramite della topografia della mano senza il rispetto delle regole sostanziali e procedurali contenute nel d.lgs. n. 196/2003, recante il Codice Privacy. Dopo aver collocato il decisum della Cassazione del panorama dei precedenti, l'autore si sofferma sull'attualità del principio di diritto affermato dal giudice di legittimità nel mutato contesto normativo, interessato dall'entrata in vigore del GDPR e e del d.lgs. n. 101/2018 che in più parti ha comportato l'abrogazione delle previsioni di cui al d.lgs. n. 196/2003 recante il codice Privacy nelle parti non conformi alle regole europee. Qualche riflessione conclusiva viene svolta anche con riguardo al progetto di riforma del lavoro pubblico, promosso dal Ministro della PA per contrastare il fenomeno dei "furbetti del cartellino".
ANNA ROTA (2019). La rilevazione biometrica della presenza in servizio al vaglio della giurisprudenza civile. RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL LAVORO, XXXVIII(1), 84-91.
La rilevazione biometrica della presenza in servizio al vaglio della giurisprudenza civile
ANNA ROTA
2019
Abstract
L'articolo commenta una pronuncia della Cassazione, depositata a seguito di ricorso dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali. Nella fattispecie in esame si controverte sulla validità della rilevazione biometrica della presenza in servizio, eseguita per il tramite della topografia della mano senza il rispetto delle regole sostanziali e procedurali contenute nel d.lgs. n. 196/2003, recante il Codice Privacy. Dopo aver collocato il decisum della Cassazione del panorama dei precedenti, l'autore si sofferma sull'attualità del principio di diritto affermato dal giudice di legittimità nel mutato contesto normativo, interessato dall'entrata in vigore del GDPR e e del d.lgs. n. 101/2018 che in più parti ha comportato l'abrogazione delle previsioni di cui al d.lgs. n. 196/2003 recante il codice Privacy nelle parti non conformi alle regole europee. Qualche riflessione conclusiva viene svolta anche con riguardo al progetto di riforma del lavoro pubblico, promosso dal Ministro della PA per contrastare il fenomeno dei "furbetti del cartellino".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.