L'articolo sviluppa alcune riflessioni sui concetti di tutela dell'affidamento e della buona fede soggettiva del contribuente, alla luce di alcune recenti sentenze della Corte di Giustizia CE che hanno riconosciuto in modo innovativo l'applibilità di determinati regimi impositivi (esenzione da IVA o detraibilità dell'IVA) anche in assenza delle condizioni di fatto o di diritto previste dalla normativa applicabile, qualora il contribuente sia stato indotto in errore incolpevole da terzi. L'aspetto di maggiore innovatività deriva proprio dal riconoscimento della tutela di situazioni di affidamento non nell'operato della amministrazione finanziaria, ma nella correttezza dei comportamenti fiscali di altri operatori economici e nelle prove da questi ultimi predisposte e fornite al contribuente. L'aspetto più critico di questi approdi giurisprudenziali della Corte europea, risiede nel fatto che per giungere a questo risultato essa sembra postulare l'esistenza di un dovere giuridico generale, in capo al contribuente, non solo di collaborare genericamente con l'amministrazione fiscale, ma anche di vigilare attivamente sugli adempimenti fiscali degli altri soggetti passivi del tributo armonizzato con cui egli intrattiene relazioni commerciali. In caso di negligenza, o di colpevole disattenzione, infatti, la sanzione "impropria" che il contribuente rischia è proprio la corresponsabilità nell'evasione o elusione posta in essere dagli altri operatori, a titolo di concorso nella violazione. Il contributo analizza tali questioni e compara i risultati cui perviene la giurisprudenza interna con le soluzioni offerte da quella comunitaria. La nota a sentenza si articola nelle seguenti sezioni: 1. Introduzione - 2. Il caso Netto Supermarkt e il precedente Teleos: quando il regime fiscale della cessione dipende dall'acquirente - 3. La tutela dell'affidamento della parte negoziale diligente nei documenti e nelle rappresentazioni documentali provenienti da terzi e il riparto della responsabilità fiscale tra gli operatori economici - 4. Segue: l'esistenza di un dovere giuridico di vigilanza sui comportamenti fiscali degli altri operatori e le conseguenze probatorie del “teorema” per cui il contribuente “non poteva non sapere”- 5. La ristretta tutela della buona fede soggettiva e dell'affidamento nelle operazioni di importazione: un'incoerenza della giurisprudenza? - 6. Gli effetti sull'ordinamento tributario italiano: il dibattito circa la buona fede del contribuente, l'ampiezza della tutela dell'affidamento e la non debenza dell'imposta - 7. Segue: l'impatto sulla normativa nazionale in materia di cessioni intracomunitarie, di esportazioni e di cessioni agli “esportatori abituali” - 8. Segue: l'impatto sulla giurisprudenza nazionale in materia di frodi IVA (con particolare riguardo alle operazioni soggettivamente inesistenti e all'abuso del regime del margine).

A. Mondini (2008). Falso materiale e ideologico nelle frodi IVA e tutela dell'affidamento e della buona fede del contribuente nell'apparenza di situazioni fattuali e giuridiche prodotta da terzi. RASSEGNA TRIBUTARIA, 6, 1788-1832.

Falso materiale e ideologico nelle frodi IVA e tutela dell'affidamento e della buona fede del contribuente nell'apparenza di situazioni fattuali e giuridiche prodotta da terzi

MONDINI, ANDREA
2008

Abstract

L'articolo sviluppa alcune riflessioni sui concetti di tutela dell'affidamento e della buona fede soggettiva del contribuente, alla luce di alcune recenti sentenze della Corte di Giustizia CE che hanno riconosciuto in modo innovativo l'applibilità di determinati regimi impositivi (esenzione da IVA o detraibilità dell'IVA) anche in assenza delle condizioni di fatto o di diritto previste dalla normativa applicabile, qualora il contribuente sia stato indotto in errore incolpevole da terzi. L'aspetto di maggiore innovatività deriva proprio dal riconoscimento della tutela di situazioni di affidamento non nell'operato della amministrazione finanziaria, ma nella correttezza dei comportamenti fiscali di altri operatori economici e nelle prove da questi ultimi predisposte e fornite al contribuente. L'aspetto più critico di questi approdi giurisprudenziali della Corte europea, risiede nel fatto che per giungere a questo risultato essa sembra postulare l'esistenza di un dovere giuridico generale, in capo al contribuente, non solo di collaborare genericamente con l'amministrazione fiscale, ma anche di vigilare attivamente sugli adempimenti fiscali degli altri soggetti passivi del tributo armonizzato con cui egli intrattiene relazioni commerciali. In caso di negligenza, o di colpevole disattenzione, infatti, la sanzione "impropria" che il contribuente rischia è proprio la corresponsabilità nell'evasione o elusione posta in essere dagli altri operatori, a titolo di concorso nella violazione. Il contributo analizza tali questioni e compara i risultati cui perviene la giurisprudenza interna con le soluzioni offerte da quella comunitaria. La nota a sentenza si articola nelle seguenti sezioni: 1. Introduzione - 2. Il caso Netto Supermarkt e il precedente Teleos: quando il regime fiscale della cessione dipende dall'acquirente - 3. La tutela dell'affidamento della parte negoziale diligente nei documenti e nelle rappresentazioni documentali provenienti da terzi e il riparto della responsabilità fiscale tra gli operatori economici - 4. Segue: l'esistenza di un dovere giuridico di vigilanza sui comportamenti fiscali degli altri operatori e le conseguenze probatorie del “teorema” per cui il contribuente “non poteva non sapere”- 5. La ristretta tutela della buona fede soggettiva e dell'affidamento nelle operazioni di importazione: un'incoerenza della giurisprudenza? - 6. Gli effetti sull'ordinamento tributario italiano: il dibattito circa la buona fede del contribuente, l'ampiezza della tutela dell'affidamento e la non debenza dell'imposta - 7. Segue: l'impatto sulla normativa nazionale in materia di cessioni intracomunitarie, di esportazioni e di cessioni agli “esportatori abituali” - 8. Segue: l'impatto sulla giurisprudenza nazionale in materia di frodi IVA (con particolare riguardo alle operazioni soggettivamente inesistenti e all'abuso del regime del margine).
2008
A. Mondini (2008). Falso materiale e ideologico nelle frodi IVA e tutela dell'affidamento e della buona fede del contribuente nell'apparenza di situazioni fattuali e giuridiche prodotta da terzi. RASSEGNA TRIBUTARIA, 6, 1788-1832.
A. Mondini
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