A partire dalla sentenza della Corte Costituzionale n.128/2011, l'autore esamina gli effetti della soppressione delle Autorità d'ambito territoriale ottimale sul sistema regolatorio. Dopo aver esaminato le loro origini, la loro missione istituzionale e la loro dimensione territoriale, l'autore analizza i loro compiti, discutendone la mancanza di coordinamento con il sistema di regolatore nazionale. In particolare, dimostra che la regolazione dei servizi idrici è inefficiente perché: a) le responsabilità sono frammentate in una pluralità di soggetti, con lacune e sovrapposizioni; b) l'allocazione delle funzioni tra i diversi livelli di governo è poco funzionale; c) non è chiaro chi debba esercitare i poteri regolatori. L'autore conclude che il modello di regolazione in vigore è un esempio della tragedia degli anticommons nel sistema amministrativo.
La soppressione delle autorità d'ambito e la Consulta: le prospettiva nella regolazione locale dei servizi idrici
Federico Caporale
2012
Abstract
A partire dalla sentenza della Corte Costituzionale n.128/2011, l'autore esamina gli effetti della soppressione delle Autorità d'ambito territoriale ottimale sul sistema regolatorio. Dopo aver esaminato le loro origini, la loro missione istituzionale e la loro dimensione territoriale, l'autore analizza i loro compiti, discutendone la mancanza di coordinamento con il sistema di regolatore nazionale. In particolare, dimostra che la regolazione dei servizi idrici è inefficiente perché: a) le responsabilità sono frammentate in una pluralità di soggetti, con lacune e sovrapposizioni; b) l'allocazione delle funzioni tra i diversi livelli di governo è poco funzionale; c) non è chiaro chi debba esercitare i poteri regolatori. L'autore conclude che il modello di regolazione in vigore è un esempio della tragedia degli anticommons nel sistema amministrativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.