Recenti studi in ambito storico, giuridico e politologico hanno riletto i progetti e le esperienze corporative degli anni tra le due guerre mondiali, delineando l’immagine di un’«onda» che si propagò in diversi paesi per fornire una nuova configurazione istituzionale, di stampo autoritario, ai rapporti tra economia, società e stato. Tali studi si sono caratterizzati per approcci metodologici differenti, in parte centrati sugli spazi nazionali, in parte invece con un taglio comparativo e/o transnazionale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il loro orizzonte cronologico non è andato oltre l’inizio della Seconda guerra mondiale, nell’evidente constatazione che l’«onda corporativa» si esaurì con la fine del regime fascista che - pur non avendola generata - l’aveva connotata. Obiettivo di questo articolo è estendere l’arco cronologico agli anni Quaranta e in particolare all’immediato dopoguerra, portando elementi di riflessione sull’eredità del laboratorio corporativo europeo degli anni Trenta. Si metteranno in luce così, da un lato, l’abbandono di ogni esplicita aspirazione a una trasformazione dell’ordine sociale e politico di segno corporativo, e dall’altro, alcuni retaggi dei progetti e delle politiche istituzionali attuate nel periodo precedente.
Matteo Pasetti (2018). Dopo l’«onda corporativa»: riflussi, rimozioni e retaggi nell’Europa postbellica. STUDI STORICI, 59(4), 981-1005 [10.7375/92287].
Dopo l’«onda corporativa»: riflussi, rimozioni e retaggi nell’Europa postbellica
Matteo Pasetti
2018
Abstract
Recenti studi in ambito storico, giuridico e politologico hanno riletto i progetti e le esperienze corporative degli anni tra le due guerre mondiali, delineando l’immagine di un’«onda» che si propagò in diversi paesi per fornire una nuova configurazione istituzionale, di stampo autoritario, ai rapporti tra economia, società e stato. Tali studi si sono caratterizzati per approcci metodologici differenti, in parte centrati sugli spazi nazionali, in parte invece con un taglio comparativo e/o transnazionale. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il loro orizzonte cronologico non è andato oltre l’inizio della Seconda guerra mondiale, nell’evidente constatazione che l’«onda corporativa» si esaurì con la fine del regime fascista che - pur non avendola generata - l’aveva connotata. Obiettivo di questo articolo è estendere l’arco cronologico agli anni Quaranta e in particolare all’immediato dopoguerra, portando elementi di riflessione sull’eredità del laboratorio corporativo europeo degli anni Trenta. Si metteranno in luce così, da un lato, l’abbandono di ogni esplicita aspirazione a una trasformazione dell’ordine sociale e politico di segno corporativo, e dall’altro, alcuni retaggi dei progetti e delle politiche istituzionali attuate nel periodo precedente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.