Gli edifici rurali, prima della diffusione della meccanizzazione agricola, erano concepiti per assolvere alle funzioni di alloggio per le unità familiari preposte alla conduzione del fondo, a quelle di allevamento del bestiame necessario per lo svolgimento delle operazioni colturali, di ricovero dei foraggi, dei lettimi e dei prodotti agricoli, dei mezzi agricoli, nonché degli animali di bassa corte. Tali diverse esigenze erano spesso soddisfatte in un unico corpo di fabbrica. Con l’avvento della meccanizzazione si è dapprima assistito alla permanenza dell’allevamento del bestiame per l’integrazione del reddito e per la produzione di letame indispensabile al reintegro della fertilità agronomica dei terreni, quando l’impiego dei fertilizzanti chimici non si era ancora diffuso. La progressiva scomparsa di tali pratiche ha successivamente provocato l’abbandono dell’allevamento aziendale e la conseguente dismissione delle stalle tradizionali, a cui ha fatto seguito la costruzione di altri edifici funzionali. Tali trasformazioni avvenivano in risposta alle necessità dell’allevamento intensivo specializzato e a quelle ad esso connesse, come a quelle di ricovero e di manutenzione dell’incrementato parco macchine e attrezzi, oltre che per far fronte a esigenze di stoccaggio e prima lavorazione dei prodotti agricoli. Le attività di trasformazione dei prodotti agricoli, che prima avvenivano diffusamente a livello aziendale e prevalentemente per autoconsumo, si sono progressivamente concentrate in strutture specializzate. Negli ultimi decenni sono poi sensibilmente incrementate le esigenze abitative degli addetti all’agricoltura, con una conseguente maggiore domanda di spazi e servizi. Il presente lavoro si concentra sullo studio dell’evoluzione dell’edilizia rurale in relazione all’arco temporale del secolo XX, assumendo quale riferimento essenziale la conoscenza delle trasformazioni dell’attività agricola, a cui il sistema costruito rurale è per propria natura funzionale. Il tema delle esigenze funzionali diviene pertanto conformante il paesaggio rurale alla scala del sistema insediativo prima ancora che a quelle delle sue componenti complesse - le corti e i nuclei - e di quelle elementari - gli edifici.
Tassinari P., Benni S., Torreggiani D., Paolinelli G., Minarelli F. (2008). Le trasformazioni del sistema costruito rurale tra esigenze funzionali e scelte architettoniche. BOLOGNA : Università di Bologna - DEIAgra.
Le trasformazioni del sistema costruito rurale tra esigenze funzionali e scelte architettoniche
TASSINARI, PATRIZIA;BENNI, STEFANO;TORREGGIANI, DANIELE;PAOLINELLI, GABRIELE;MINARELLI, FRANCESCA
2008
Abstract
Gli edifici rurali, prima della diffusione della meccanizzazione agricola, erano concepiti per assolvere alle funzioni di alloggio per le unità familiari preposte alla conduzione del fondo, a quelle di allevamento del bestiame necessario per lo svolgimento delle operazioni colturali, di ricovero dei foraggi, dei lettimi e dei prodotti agricoli, dei mezzi agricoli, nonché degli animali di bassa corte. Tali diverse esigenze erano spesso soddisfatte in un unico corpo di fabbrica. Con l’avvento della meccanizzazione si è dapprima assistito alla permanenza dell’allevamento del bestiame per l’integrazione del reddito e per la produzione di letame indispensabile al reintegro della fertilità agronomica dei terreni, quando l’impiego dei fertilizzanti chimici non si era ancora diffuso. La progressiva scomparsa di tali pratiche ha successivamente provocato l’abbandono dell’allevamento aziendale e la conseguente dismissione delle stalle tradizionali, a cui ha fatto seguito la costruzione di altri edifici funzionali. Tali trasformazioni avvenivano in risposta alle necessità dell’allevamento intensivo specializzato e a quelle ad esso connesse, come a quelle di ricovero e di manutenzione dell’incrementato parco macchine e attrezzi, oltre che per far fronte a esigenze di stoccaggio e prima lavorazione dei prodotti agricoli. Le attività di trasformazione dei prodotti agricoli, che prima avvenivano diffusamente a livello aziendale e prevalentemente per autoconsumo, si sono progressivamente concentrate in strutture specializzate. Negli ultimi decenni sono poi sensibilmente incrementate le esigenze abitative degli addetti all’agricoltura, con una conseguente maggiore domanda di spazi e servizi. Il presente lavoro si concentra sullo studio dell’evoluzione dell’edilizia rurale in relazione all’arco temporale del secolo XX, assumendo quale riferimento essenziale la conoscenza delle trasformazioni dell’attività agricola, a cui il sistema costruito rurale è per propria natura funzionale. Il tema delle esigenze funzionali diviene pertanto conformante il paesaggio rurale alla scala del sistema insediativo prima ancora che a quelle delle sue componenti complesse - le corti e i nuclei - e di quelle elementari - gli edifici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.