La dimensione territoriale capace di esercitare un’attrazione sulla domanda turistica, in sintonia con le modalità che questa va assumendo nella società postindustriale e nella dimensione globale, pare sia quella che è in grado di offrire e di alimentare un’esperienza turistica complessa. L'ipotesi è che il turista vada riprendendo nelle proprie mani il significato delle proprie scelte, che queste siano compiute sempre più "in tempo reale" e siano quindi sempre meno prevedibili e programmabili dall'esterno, sempre meno affrontabili con pacchetti, villaggi, o comunque con prodotti turistici finiti. Appare comunque importante cogliere la complessità della domanda che si rivolge ad una certa destinazione, innanzitutto perché la complessità stessa delle aspettative e delle concrete relazioni sembra diventare, per le aree in cui si localizza, un potente fattore di attrazione turistica; poi perché realizza una condizione che sembra restituire agli operatori ed alla popolazione locale maggiori possibilità di autonomia nell'offerta delle risorse e dei servizi. Tale autonomia si manifesta nell'offrire ciò che la popolazione locale, nelle sue aggregazioni sociali, economiche e culturali, ha interesse ad offrire, non più sulla base di ipotetici desideri – standardizzati e stabili – dei clienti, ma piuttosto sulla base di un progetto di valorizzazione delle proprie risorse ambientali e culturali. La complessità delle richieste viene infatti a stimolare la capacità locale di organizzarsi e di comunicare con gli altri, nella consapevolezza che la varietà e la specificità delle proposte costituiscono in sé fattori d'attrazione, per un turista che appare sempre più attirato dall'espansione delle possibilità di scelta e di azione, ancor più che dai loro contenuti.
A. Savelli (2008). Dal turismo di massa alla differenziazione: nuove sfide per la rilevazione statistica. PADOVA : Coop. Libraria Editrice Università di Padova.
Dal turismo di massa alla differenziazione: nuove sfide per la rilevazione statistica
SAVELLI, ASTERIO
2008
Abstract
La dimensione territoriale capace di esercitare un’attrazione sulla domanda turistica, in sintonia con le modalità che questa va assumendo nella società postindustriale e nella dimensione globale, pare sia quella che è in grado di offrire e di alimentare un’esperienza turistica complessa. L'ipotesi è che il turista vada riprendendo nelle proprie mani il significato delle proprie scelte, che queste siano compiute sempre più "in tempo reale" e siano quindi sempre meno prevedibili e programmabili dall'esterno, sempre meno affrontabili con pacchetti, villaggi, o comunque con prodotti turistici finiti. Appare comunque importante cogliere la complessità della domanda che si rivolge ad una certa destinazione, innanzitutto perché la complessità stessa delle aspettative e delle concrete relazioni sembra diventare, per le aree in cui si localizza, un potente fattore di attrazione turistica; poi perché realizza una condizione che sembra restituire agli operatori ed alla popolazione locale maggiori possibilità di autonomia nell'offerta delle risorse e dei servizi. Tale autonomia si manifesta nell'offrire ciò che la popolazione locale, nelle sue aggregazioni sociali, economiche e culturali, ha interesse ad offrire, non più sulla base di ipotetici desideri – standardizzati e stabili – dei clienti, ma piuttosto sulla base di un progetto di valorizzazione delle proprie risorse ambientali e culturali. La complessità delle richieste viene infatti a stimolare la capacità locale di organizzarsi e di comunicare con gli altri, nella consapevolezza che la varietà e la specificità delle proposte costituiscono in sé fattori d'attrazione, per un turista che appare sempre più attirato dall'espansione delle possibilità di scelta e di azione, ancor più che dai loro contenuti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.