Lo sviluppo sostenibile rappresenta un traguardo fondamentale per il genere umano, di prosperità ed equità intra e intergenerazionale che allarga l’orizzonte di riferimento delle scelte e fornisce lungimiranza all’azione di governo di tutte le istituzioni, incluse le università. In particolare, l’idea di sviluppo sostenibile sottesa nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite rappresenta un piano d’azione per trasformare il mondo, agendo a favore delle Persone, della Pace, del Pianeta, della Prosperità e delle Partnership. Nelle istituzioni universitarie, ciò è realisticamente possibile quanto più il valore, la forza comunicativa e ispiratrice dei Sustainable Development Goals (SDGs) entra a far parte del quotidiano, incidendo concretamente sui comportamenti di docenti, del personale amministrativo, degli organi di direzione e controllo e, non ultimo per importanza, delle migliaia di studenti che animano la vita degli atenei. L’Università di Bologna, con oltre 85 mila studenti, 5.853 dipendenti ‐ tra personale accademico e tecnico amministrativo – più di un milione di metri quadrati di patrimonio costruito, 1,7 milioni di risorse del patrimonio bibliotecario, un budget annuale di circa 800 milioni di euro, un programma edilizio di 230 milioni di euro nei prossimi 3 anni, ha un evidente impatto diretto e indiretto sull’economia locale, sulla società e sull’ambiente circostante. Su tali basi l’Alma Mater ha fatto propri i 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite (UN, 20151) quale quadro di riferimento dell’azione di governo e strumento per misurare i progressi compiuti verso una società sostenibile, operando nel rispetto delle risorse disponibili e ponendo l’attenzione sulle esigenze delle future generazioni, motore e al contempo ragion d’essere di un’istituzione universitaria. L’articolo analizza anzitutto lo stato dell’arte nelle università italiane attraverso le esperienze degli atenei che fanno parte della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), costituita in seno alla CRUI2 per indirizzare e condividere strategie e pratiche in tema di sostenibilità. Nel successivo paragrafo viene presentato il caso dell’Università di Bologna che fa parte della RUS e ne condivide gli standard di misurazione e rendicontazione. All’interno della RUS, l’impegno verso la società e l’ambiente dell’Università di Bologna ha assunto caratteri distintivi, connotandosi per la pervasività degli obiettivi di sviluppo sostenibile sia dal punto di vista degli strumenti di programmazione e controllo sia per la sua rilevanza nell’indirizzare le decisioni istituzionali nella didattica, ricerca e terza missione. L’articolo si chiude analizzando le “lezioni imparate” dal caso dell’Università di Bologna e le implicazioni che ne discendono sul piano della governance istituzionale.

a. paletta, b.s. (2018). La sostenibilità come strategia di sviluppo degli Atenei: il caso dell'Università di Bologna. IMPRESA PROGETTO, 35(1), 1-14.

La sostenibilità come strategia di sviluppo degli Atenei: il caso dell'Università di Bologna

a. paletta;b. siboni;a. bonoli;t. gallina toschi
2018

Abstract

Lo sviluppo sostenibile rappresenta un traguardo fondamentale per il genere umano, di prosperità ed equità intra e intergenerazionale che allarga l’orizzonte di riferimento delle scelte e fornisce lungimiranza all’azione di governo di tutte le istituzioni, incluse le università. In particolare, l’idea di sviluppo sostenibile sottesa nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite rappresenta un piano d’azione per trasformare il mondo, agendo a favore delle Persone, della Pace, del Pianeta, della Prosperità e delle Partnership. Nelle istituzioni universitarie, ciò è realisticamente possibile quanto più il valore, la forza comunicativa e ispiratrice dei Sustainable Development Goals (SDGs) entra a far parte del quotidiano, incidendo concretamente sui comportamenti di docenti, del personale amministrativo, degli organi di direzione e controllo e, non ultimo per importanza, delle migliaia di studenti che animano la vita degli atenei. L’Università di Bologna, con oltre 85 mila studenti, 5.853 dipendenti ‐ tra personale accademico e tecnico amministrativo – più di un milione di metri quadrati di patrimonio costruito, 1,7 milioni di risorse del patrimonio bibliotecario, un budget annuale di circa 800 milioni di euro, un programma edilizio di 230 milioni di euro nei prossimi 3 anni, ha un evidente impatto diretto e indiretto sull’economia locale, sulla società e sull’ambiente circostante. Su tali basi l’Alma Mater ha fatto propri i 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite (UN, 20151) quale quadro di riferimento dell’azione di governo e strumento per misurare i progressi compiuti verso una società sostenibile, operando nel rispetto delle risorse disponibili e ponendo l’attenzione sulle esigenze delle future generazioni, motore e al contempo ragion d’essere di un’istituzione universitaria. L’articolo analizza anzitutto lo stato dell’arte nelle università italiane attraverso le esperienze degli atenei che fanno parte della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), costituita in seno alla CRUI2 per indirizzare e condividere strategie e pratiche in tema di sostenibilità. Nel successivo paragrafo viene presentato il caso dell’Università di Bologna che fa parte della RUS e ne condivide gli standard di misurazione e rendicontazione. All’interno della RUS, l’impegno verso la società e l’ambiente dell’Università di Bologna ha assunto caratteri distintivi, connotandosi per la pervasività degli obiettivi di sviluppo sostenibile sia dal punto di vista degli strumenti di programmazione e controllo sia per la sua rilevanza nell’indirizzare le decisioni istituzionali nella didattica, ricerca e terza missione. L’articolo si chiude analizzando le “lezioni imparate” dal caso dell’Università di Bologna e le implicazioni che ne discendono sul piano della governance istituzionale.
2018
a. paletta, b.s. (2018). La sostenibilità come strategia di sviluppo degli Atenei: il caso dell'Università di Bologna. IMPRESA PROGETTO, 35(1), 1-14.
a. paletta, b. siboni, a. bonoli, t. gallina toschi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/634378
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