Il contributo, a commento della pronuncia della cassazione del 30.1.2017, n. 2224, svolge alcune riflessioni sul tema dei limiti all’esplicarsi della autonomia privata nel definire l’an, il quantum ed il quomodo della somministrazione dell’assegno divorzile una tantum, alla luce del dibattito, ancora aperto, intorno all’ammissibilità nel nostro ordinamento degli accordi patrimoniali fra coniugi in vista del divorzio. La materia, in cui converge anche quella della disponibilità dell’emolumento postmatrimoniale, viene censita anche avendo riguardo ai recenti interventi legislativi sulla gestione della crisi familiare, nei quali si rinvengono chiari elementi di ordine sistematico che suggeriscono il definitivo superamento di convinzioni tanto consolidate quanto sempre meno coerenti con l’assetto generale del sistema normativo riguardante i rapporti matrimoniali. In particolare, vengono in considerazioni le previsioni di cui al d.l. 12 settembre 2014, n. 132 recante semplificazione dei procedimenti di separazione e divorzio, il quale sancisce (con l’art. 6 in tema di cd. negoziazione assistita ) la fine della concezione del matrimonio come atto sottratto alla autonomia degli sposi e di valenza in senso lato pubblicistica, con l'attribuzione alla autonomia privata del potere di modificare o estinguere uno stato personale e negoziare intorno ad esso.
Barbara Grazzini (2017). «Accordi preventivi fra coniugi e assegno divorzile una tantum: spunti di riflessione alla luce delle evoluzioni normative in materia di gestione della crisi familiare». LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA, 7-8, 958-967.
«Accordi preventivi fra coniugi e assegno divorzile una tantum: spunti di riflessione alla luce delle evoluzioni normative in materia di gestione della crisi familiare»
Barbara Grazzini
2017
Abstract
Il contributo, a commento della pronuncia della cassazione del 30.1.2017, n. 2224, svolge alcune riflessioni sul tema dei limiti all’esplicarsi della autonomia privata nel definire l’an, il quantum ed il quomodo della somministrazione dell’assegno divorzile una tantum, alla luce del dibattito, ancora aperto, intorno all’ammissibilità nel nostro ordinamento degli accordi patrimoniali fra coniugi in vista del divorzio. La materia, in cui converge anche quella della disponibilità dell’emolumento postmatrimoniale, viene censita anche avendo riguardo ai recenti interventi legislativi sulla gestione della crisi familiare, nei quali si rinvengono chiari elementi di ordine sistematico che suggeriscono il definitivo superamento di convinzioni tanto consolidate quanto sempre meno coerenti con l’assetto generale del sistema normativo riguardante i rapporti matrimoniali. In particolare, vengono in considerazioni le previsioni di cui al d.l. 12 settembre 2014, n. 132 recante semplificazione dei procedimenti di separazione e divorzio, il quale sancisce (con l’art. 6 in tema di cd. negoziazione assistita ) la fine della concezione del matrimonio come atto sottratto alla autonomia degli sposi e di valenza in senso lato pubblicistica, con l'attribuzione alla autonomia privata del potere di modificare o estinguere uno stato personale e negoziare intorno ad esso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.