L’Adolescentia non fu certamente l’opera che impegnò di più lo Spagnoli, ma risultò senza dubbio alla fine quella più originale e di maggior successo in Europa per almeno un secolo (se ne contano più di cento edizioni tra il 1498 e il 1600). Nelle sue dieci ecloghe convivono i contrari, senza stare in equilibrio: il Rinascimento e l’antirinascimento, la cultura classica contro quella medievale, il lirismo elegiaco classico e l’espressionismo gotico, i classici pagani e la Bibbia. La atemporale, mitica Arcadia del primo grande Mantovano (Virgilio) si trasfigura nel Mantovano cristiano in cronotopo ora agreste, ora palustre, ora persino locus asper, infine alpestre asilo spirituale. Analoga sorte spetta ai pastori dell’Adolescentia, che, ben lungi dall’essere stilizzati, come in altre coeve opere bucoliche, possiedono una loro propria fisionomia, e, oltre a diventare exempla di vizi e di virtù, mantengono degli specifici tratti umani: sapiunt homines, per dirla con Marziale; lo scopo per cui sono convocati come interlocutori, inoltre, non esaurisce la loro ragion d’essere. Degli incontrollati surplus di senso debordano infatti dagli argini tracciati dall’argomentum ufficiale delle singole ecloghe e dal significato complessivo della raccolta; che è in fondo, in termini antichi, un itinerarium mentis in Deum, mentre in termini moderni si potrebbe definire un accidentato, bizzarro, Bildungsroman cristiano.
Andrea Severi (2016). L’Adolescentia del “Virgilio cristiano”. L’itinerario di Battista Spagnoli Mantovano fra poesia bucolica e religione. CARMELUS, 63(1), 129-160.
L’Adolescentia del “Virgilio cristiano”. L’itinerario di Battista Spagnoli Mantovano fra poesia bucolica e religione
Andrea Severi
2016
Abstract
L’Adolescentia non fu certamente l’opera che impegnò di più lo Spagnoli, ma risultò senza dubbio alla fine quella più originale e di maggior successo in Europa per almeno un secolo (se ne contano più di cento edizioni tra il 1498 e il 1600). Nelle sue dieci ecloghe convivono i contrari, senza stare in equilibrio: il Rinascimento e l’antirinascimento, la cultura classica contro quella medievale, il lirismo elegiaco classico e l’espressionismo gotico, i classici pagani e la Bibbia. La atemporale, mitica Arcadia del primo grande Mantovano (Virgilio) si trasfigura nel Mantovano cristiano in cronotopo ora agreste, ora palustre, ora persino locus asper, infine alpestre asilo spirituale. Analoga sorte spetta ai pastori dell’Adolescentia, che, ben lungi dall’essere stilizzati, come in altre coeve opere bucoliche, possiedono una loro propria fisionomia, e, oltre a diventare exempla di vizi e di virtù, mantengono degli specifici tratti umani: sapiunt homines, per dirla con Marziale; lo scopo per cui sono convocati come interlocutori, inoltre, non esaurisce la loro ragion d’essere. Degli incontrollati surplus di senso debordano infatti dagli argini tracciati dall’argomentum ufficiale delle singole ecloghe e dal significato complessivo della raccolta; che è in fondo, in termini antichi, un itinerarium mentis in Deum, mentre in termini moderni si potrebbe definire un accidentato, bizzarro, Bildungsroman cristiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.