Il contributo consiste nella traduzione poetica del primo canto del "Paradiso" dantesco in russo. La traduzione è eseguita in terzine e a rima incatenata, l'endecasillabo viene sostituito con il pentametro giambico, come d'usanza nelle traduzioni dantesche a partire da quella di Dmitrij Min (1902 – 1904), fino a quella famosa di Michail Lozinskij (1939 – 1945) e a quella più recente di Vladimir Marancman (1999). Mentre la traduzione di Lozinskij, più letta e più nota in Russia, tende a considerare il retaggio dantesco nella prospettiva diacronica, usando la strategia di "ostranenie" per creare l'effetto arcaicizzante, scopo della nuova traduzione del primo canto del "Paradiso" è tentare di comunicare al lettore russo dei nostri giorni l'effetto emotivo che il testo dantesco poteva produrre sui contemporanei di Dante. I criteri prioritari per la scelta delle strategie traduttive in questo caso sono: 1) la più possibile "fedeltà" ai contenuti (anche metafisici e teologici) del testo dantesco e 2) una maggiore resa dell'energia del verso del poema originale. L'idea della nuova traduzione nasce dalla lettura della "Commedia" non come di un testo lontano nel tempo e interessante solo dal punto di vista storico-letterario, ma come di un'opera ideata da Dante per richiamare i contemporanei a pensare a sé stessi e al senso profondo della propria vita (Epistole 13: 15). Se percepiamo tale richiamo come un invito rivolto anche a noi, possiamo notare che il poema non perde la propria attualità neanche al giorno d'oggi. Per rendere tale attualità, il testo tradotto deve avere uno stile semplice e trasparente, dinamico e spontaneo allo stesso tempo, senza perdere di complessità. Le fonti d'ispirazione sono i testi di sant'Agostino, Dionigi l'Areopagita, san Bonaventura e le letture del poema di Osip Mandel'štam e dei dantisti contemporanei Anna Maria Chiavacci Leonardi, Marco Ariani, Elisabetta Ardissino, Giuseppe Ledda, Simon Gilson, Mira Mocan, Rossella D'Alfonso, Giuseppe Ledda.
Kristina Landa (2017). Dante. "Raj". Pesn' pervaja [Dante. Paradiso. Canto I].. San Pietroburgo : Izdatel'stvo Russkoj Hristianskoj Gumanitarnoj Akademii (RHGA).
Dante. "Raj". Pesn' pervaja [Dante. Paradiso. Canto I].
Kristina Landa
2017
Abstract
Il contributo consiste nella traduzione poetica del primo canto del "Paradiso" dantesco in russo. La traduzione è eseguita in terzine e a rima incatenata, l'endecasillabo viene sostituito con il pentametro giambico, come d'usanza nelle traduzioni dantesche a partire da quella di Dmitrij Min (1902 – 1904), fino a quella famosa di Michail Lozinskij (1939 – 1945) e a quella più recente di Vladimir Marancman (1999). Mentre la traduzione di Lozinskij, più letta e più nota in Russia, tende a considerare il retaggio dantesco nella prospettiva diacronica, usando la strategia di "ostranenie" per creare l'effetto arcaicizzante, scopo della nuova traduzione del primo canto del "Paradiso" è tentare di comunicare al lettore russo dei nostri giorni l'effetto emotivo che il testo dantesco poteva produrre sui contemporanei di Dante. I criteri prioritari per la scelta delle strategie traduttive in questo caso sono: 1) la più possibile "fedeltà" ai contenuti (anche metafisici e teologici) del testo dantesco e 2) una maggiore resa dell'energia del verso del poema originale. L'idea della nuova traduzione nasce dalla lettura della "Commedia" non come di un testo lontano nel tempo e interessante solo dal punto di vista storico-letterario, ma come di un'opera ideata da Dante per richiamare i contemporanei a pensare a sé stessi e al senso profondo della propria vita (Epistole 13: 15). Se percepiamo tale richiamo come un invito rivolto anche a noi, possiamo notare che il poema non perde la propria attualità neanche al giorno d'oggi. Per rendere tale attualità, il testo tradotto deve avere uno stile semplice e trasparente, dinamico e spontaneo allo stesso tempo, senza perdere di complessità. Le fonti d'ispirazione sono i testi di sant'Agostino, Dionigi l'Areopagita, san Bonaventura e le letture del poema di Osip Mandel'štam e dei dantisti contemporanei Anna Maria Chiavacci Leonardi, Marco Ariani, Elisabetta Ardissino, Giuseppe Ledda, Simon Gilson, Mira Mocan, Rossella D'Alfonso, Giuseppe Ledda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.