Il lavoro offre la prima caratterizzazione del fenomeno del reshoring manifatturo focalizzata sull’Italia, supplendo all’attuale carenza di uno studio mirato a questa importante economia manifatturiera, che tra l’altro risulta fra le più interessate dal fenomeno. Lo studio si basa su dati secondari raccolti attraverso l’analisi di diverse fonti informative nel corso di oltre cinque anni, ed elaborati al fine di caratterizzare i flussi secondo varie dimensioni: aree geografiche da cui avviene il rientro; settori merceologici coinvolti; evoluzione temporale; struttura della governance (insourcing vs outsourcing); motivazioni. Le 121 evidenze relative al caso italiano vengono inoltre comparate con quelle relative agli aggregati “Europa (Italia esclusa)” (256 casi) e “Nord America” (329 casi), offrendo un’originale prospettiva di studio attraverso cui cogliere gli aspetti peculiari del reshoring in Italia. I principali risultati emersi possono così sinterizzarsi: - il reshoring in Italia interessa un numero di settori industriali inferiori agli altri due aggregati geografici; inoltre si caratterizza per una netta prevalenza del comparto del fashion (inteso come aggregazione di tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria ed accessori); - analogamente al resto dell’Europa, l’origine geografica del reshoring manifatturiero è omogeneamente distribuita tra gli paesi del continente e l’Asia, mentre per USA e Canada l’origine è quasi esclusivamente l’Asia; - le imprese italiane mostrano, rispetto al campione europeo, una maggiore propensione al rientro di attività produttive che erano state precedentemente delocalizzate nella modalità outsourcing; tuttavia la scelta di una successiva re-internalizzazione è maggiore nel caso italiano rispetto alle altre due aree geografiche considerate;. - le motivazioni alla base della decisione di reshoring configurano un’ulteriore peculiarità del caso italiano: l’“effetto made in” emerge infatti come particolarmente rilevante. L’analisi comparativa condotta fornisce lo spunto per sviluppare implicazioni per i policy-maker nell’ottica di interventi legislativi volti a stimolare ulteriormente i flussi di rientro.

Paolo Barbieri, Luciano Fratocchi (2017). Le peculiarità del reshoring manifatturiero in Italia: un’analisi basata su dati secondari. L'INDUSTRIA, 38(3 (LUGLIO-SETTEMBRE)), 317-340 [10.1430/88847].

Le peculiarità del reshoring manifatturiero in Italia: un’analisi basata su dati secondari

Paolo Barbieri;Luciano Fratocchi
2017

Abstract

Il lavoro offre la prima caratterizzazione del fenomeno del reshoring manifatturo focalizzata sull’Italia, supplendo all’attuale carenza di uno studio mirato a questa importante economia manifatturiera, che tra l’altro risulta fra le più interessate dal fenomeno. Lo studio si basa su dati secondari raccolti attraverso l’analisi di diverse fonti informative nel corso di oltre cinque anni, ed elaborati al fine di caratterizzare i flussi secondo varie dimensioni: aree geografiche da cui avviene il rientro; settori merceologici coinvolti; evoluzione temporale; struttura della governance (insourcing vs outsourcing); motivazioni. Le 121 evidenze relative al caso italiano vengono inoltre comparate con quelle relative agli aggregati “Europa (Italia esclusa)” (256 casi) e “Nord America” (329 casi), offrendo un’originale prospettiva di studio attraverso cui cogliere gli aspetti peculiari del reshoring in Italia. I principali risultati emersi possono così sinterizzarsi: - il reshoring in Italia interessa un numero di settori industriali inferiori agli altri due aggregati geografici; inoltre si caratterizza per una netta prevalenza del comparto del fashion (inteso come aggregazione di tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria ed accessori); - analogamente al resto dell’Europa, l’origine geografica del reshoring manifatturiero è omogeneamente distribuita tra gli paesi del continente e l’Asia, mentre per USA e Canada l’origine è quasi esclusivamente l’Asia; - le imprese italiane mostrano, rispetto al campione europeo, una maggiore propensione al rientro di attività produttive che erano state precedentemente delocalizzate nella modalità outsourcing; tuttavia la scelta di una successiva re-internalizzazione è maggiore nel caso italiano rispetto alle altre due aree geografiche considerate;. - le motivazioni alla base della decisione di reshoring configurano un’ulteriore peculiarità del caso italiano: l’“effetto made in” emerge infatti come particolarmente rilevante. L’analisi comparativa condotta fornisce lo spunto per sviluppare implicazioni per i policy-maker nell’ottica di interventi legislativi volti a stimolare ulteriormente i flussi di rientro.
2017
Paolo Barbieri, Luciano Fratocchi (2017). Le peculiarità del reshoring manifatturiero in Italia: un’analisi basata su dati secondari. L'INDUSTRIA, 38(3 (LUGLIO-SETTEMBRE)), 317-340 [10.1430/88847].
Paolo Barbieri; Luciano Fratocchi
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