I giallumi della vite rappresentano una delle principali malattie associate alla presenza di fitoplasmi essendo responsabili di gravi danni alla produzione in tutte le aree di coltivazione. Attualmente il controllo delle fitoplasmosi avviene esclusivamente attraverso l'utilizzo di materiale di propagazione sano, termoterapia e lotta ai vettori e si traduce in un contenimento poco efficiente di queste malattie. La necessità di ricercare nuove strategie di controllo, possibilmente ecosostenibili, ha portato a valutare strategie innovative di difesa, come l'utilizzo di plasmi atmosferici di non equilibrio, in grado di modificare la composizione chimica di un liquido; nel caso dell'acqua, tale cambiamento si traduce nella produzione di nitriti, nitrati e perossidi di idrogeno e in una diminuzione del pH. Tali caratteristiche vengono ottenute trattando acqua con una scarica a barriera dielettrica per 10 minuti, utilizzando un voltaggio di picco pari a 19kV ed una frequenza di impulsi di 1kHz. Il liquido così ottenuto, denominato PAW ("plasma activated water"), ha un buon potenziale per la decontaminazione batterica, per la degradazione di composti organici ed è inoltre dimostrato che influenza la crescita delle piante. Per verificare il possibile utilizzo di PAW nel controllo di malattie associate a fitoplasmi, viti sintomatiche risultate infette sono state trattate tramite endoterapia con PAW. In particolare, 40 piante cvs Glera e Chardonnay, precedentemente saggiate con analisi molecolari e risultate positive alla presenza di fitoplasmi e 20 piante risultate negative, sono state trattate per 2 anni (2015/2016) ed in 3 periodi diversi della stagione vegetativa (aprile, giugno e luglio) con 15-20 ml di PAW o acqua distillata sterile (SDW; usata come controllo). Il trattamento è stato effettuato iniettando il liquido direttamente nei fasci vascolari (xylema), grazie all’utilizzo di siringhe appositamente adattate. Al termine dei due anni si è riscontrata una riduzione dei sintomi in un numero rilevante di piante cv Glera, ed un miglioramento dello stato fisiologico e sanitario delle piante che apparivano più stentate all’inizio della prova. Le piante trattate con SDW non hanno invece mostrato alcuna riduzione dei sintomi. Analisi molecolari di tipo “nested”-PCR/RFLP hanno evidenziato una riduzione del 40% di campioni positivi a fitoplasmi nelle piante trattate PAW, a differenza di una riduzione del 15% riscontrata nelle piante controllo SDW. Questi risultati sono alquanto promettenti in un’ottica di difesa ecosostenibile da malattie associate a fitoplasmi e, allo scopo di studiare nel dettaglio i reali effetti di PAW su piante infette e non, sono in corso specifici esperimenti di espressione genica.

Zambon, Y., Laurita, R., Contaldo, N., Gherardi, M., Colombo, V., Bertaccini, A. (2017). Applicazioni di “plasma activated water” (PAW) a viti infette da fitoplasmi.

Applicazioni di “plasma activated water” (PAW) a viti infette da fitoplasmi

Zambon Y.
;
R. Laurita;N. Contaldo;M. Gherardi;V. Colombo;A. Bertaccini
2017

Abstract

I giallumi della vite rappresentano una delle principali malattie associate alla presenza di fitoplasmi essendo responsabili di gravi danni alla produzione in tutte le aree di coltivazione. Attualmente il controllo delle fitoplasmosi avviene esclusivamente attraverso l'utilizzo di materiale di propagazione sano, termoterapia e lotta ai vettori e si traduce in un contenimento poco efficiente di queste malattie. La necessità di ricercare nuove strategie di controllo, possibilmente ecosostenibili, ha portato a valutare strategie innovative di difesa, come l'utilizzo di plasmi atmosferici di non equilibrio, in grado di modificare la composizione chimica di un liquido; nel caso dell'acqua, tale cambiamento si traduce nella produzione di nitriti, nitrati e perossidi di idrogeno e in una diminuzione del pH. Tali caratteristiche vengono ottenute trattando acqua con una scarica a barriera dielettrica per 10 minuti, utilizzando un voltaggio di picco pari a 19kV ed una frequenza di impulsi di 1kHz. Il liquido così ottenuto, denominato PAW ("plasma activated water"), ha un buon potenziale per la decontaminazione batterica, per la degradazione di composti organici ed è inoltre dimostrato che influenza la crescita delle piante. Per verificare il possibile utilizzo di PAW nel controllo di malattie associate a fitoplasmi, viti sintomatiche risultate infette sono state trattate tramite endoterapia con PAW. In particolare, 40 piante cvs Glera e Chardonnay, precedentemente saggiate con analisi molecolari e risultate positive alla presenza di fitoplasmi e 20 piante risultate negative, sono state trattate per 2 anni (2015/2016) ed in 3 periodi diversi della stagione vegetativa (aprile, giugno e luglio) con 15-20 ml di PAW o acqua distillata sterile (SDW; usata come controllo). Il trattamento è stato effettuato iniettando il liquido direttamente nei fasci vascolari (xylema), grazie all’utilizzo di siringhe appositamente adattate. Al termine dei due anni si è riscontrata una riduzione dei sintomi in un numero rilevante di piante cv Glera, ed un miglioramento dello stato fisiologico e sanitario delle piante che apparivano più stentate all’inizio della prova. Le piante trattate con SDW non hanno invece mostrato alcuna riduzione dei sintomi. Analisi molecolari di tipo “nested”-PCR/RFLP hanno evidenziato una riduzione del 40% di campioni positivi a fitoplasmi nelle piante trattate PAW, a differenza di una riduzione del 15% riscontrata nelle piante controllo SDW. Questi risultati sono alquanto promettenti in un’ottica di difesa ecosostenibile da malattie associate a fitoplasmi e, allo scopo di studiare nel dettaglio i reali effetti di PAW su piante infette e non, sono in corso specifici esperimenti di espressione genica.
2017
VII Incontro Nazionale sui fitoplasmi e le Malattie da Fitoplasmi, Grugliasco (TO), 11-13 settembre 2017
28
28
Zambon, Y., Laurita, R., Contaldo, N., Gherardi, M., Colombo, V., Bertaccini, A. (2017). Applicazioni di “plasma activated water” (PAW) a viti infette da fitoplasmi.
Zambon, Y.; Laurita, R.; Contaldo, N.; Gherardi, M.; Colombo, V.; Bertaccini, A.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/620910
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