Since their introduction, technological systems - understood in their modern sense - have revolutionized the very concept of architecture, enriching it with new meaning, with new performance features, and with possibilities for accordingly broadened use. Over the course of nearly two centuries, systems have been incorporated into architectures. These elements are subject to modification and replacement over much shorter time frames than the architectures that house them; modifications are generally made with no particular regard to their values as testimony. And yet, this attitude now no longer appears justifiable, especially when it involves elements with their own specific nature as architectural documents. This paper analyses three case studies chosen as paradigms: Victor Horta Museum, designed by Horta in Bruxelles; Tugendhat Villa in Brno, a masterpiece by Mies Van der Rohe; and lastly, the case of preservation of an extremely particular system, the thermoelectric plant at Istituto Tecnico Industriale G. Marconi of Forlì. These are cases where the preservation of systems is an important element of the more general restoration, attempting to cast a light on the specific features of the various approaches adopted.

Gli impianti tecnologici - intesi in senso moderno - hanno rivoluzionato fin dalla loro introduzione il concetto stesso di architettura, arricchendola di nuovi significati, di nuove prestazioni e di conseguenti, ampliate, possibilità di uso. Tale rivoluzione è giunta a piena maturazione con il funzionalismo, movimento che pensava alle architetture come a "macchine per abitare" o per svolgere altre funzioni; e da allora non si è più arrestata, arricchendo costantemente il costruito di nuove funzionalità e, contemporaneamente, migliorando l'efficienza di quelle già acquisite. Nel corso di quasi due secoli, gli impianti si sono depositati nelle architetture. Questi elementi sono soggetti a modifiche e sostituzioni con tempi molto più brevi rispetto a quelli delle architetture nei quali sono ospitati, modifiche eseguite in genere senza particolare riguardo per il loro valore testimoniale. Eppure tale atteggiamento appare ormai non più giustificabile, soprattutto quando riguarda elementi dotati di una loro specificità documentaria. È infatti chiaro che gli impianti tecnici costituiscono un documento storico in grado di offrire testimonianza sulla vicenda di un edificio, al pari di qualsiasi altra sua caratteristica, essendo essi una delle facies storiche della fabbrica e della cultura tecnica dell'epoca che li ha prodotti. Il contributo analizza tre casi studio, scelti come paradigmatici, per tracciare un quadro dello stato dell'arte sulla conservazione di quegli impianti che costituiscono importanti testimonianze tecnologiche relative all'evoluzione dei modi dell'abitare. I casi sono: la casa-studio di Victor Horta a Bruxelles, disegnata dallo stesso architetto, e oggi Museo Horta; la Villa Tugendhat a Brno, in Repubblica Ceca, masterpiece architettonico e tecnologico dell'architetto Mies Van der Rohe; chiude il paradigma il caso della conservazione di un impianto estremamente particolare, come quello della centrale di cogenerazione musealizzata presso l'Istituto Tecnico Industriale G. Marconi, edificio rappresentativo del rinnovamento urbanistico-architettonico della Forlì degli anni Trenta. Le tre vicende vengono illustrate, cercando di individuare parallelismi e, soprattutto, mostrando le differenze di approccio.

Interventi sugli impianti storici, un patrimonio dal significato in evoluzione

kristian fabbri
;
marco pretelli
;
leila signorelli
2017

Abstract

Since their introduction, technological systems - understood in their modern sense - have revolutionized the very concept of architecture, enriching it with new meaning, with new performance features, and with possibilities for accordingly broadened use. Over the course of nearly two centuries, systems have been incorporated into architectures. These elements are subject to modification and replacement over much shorter time frames than the architectures that house them; modifications are generally made with no particular regard to their values as testimony. And yet, this attitude now no longer appears justifiable, especially when it involves elements with their own specific nature as architectural documents. This paper analyses three case studies chosen as paradigms: Victor Horta Museum, designed by Horta in Bruxelles; Tugendhat Villa in Brno, a masterpiece by Mies Van der Rohe; and lastly, the case of preservation of an extremely particular system, the thermoelectric plant at Istituto Tecnico Industriale G. Marconi of Forlì. These are cases where the preservation of systems is an important element of the more general restoration, attempting to cast a light on the specific features of the various approaches adopted.
2017
Kristian, Fabbri; Marco, Pretelli; Leila, Signorelli
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