I biodeteriogeni fungini e batterici della carta, in condizioni termoergrometriche non adatte alla conservazione, sono in grado di provocare l'indebolimento della struttura molecolare della cellulosa mediante enzimi specifici che portano alla frammentazione delle molecole con perdita della resistenza della struttura della carta. (Reese and Downing, 1951; Lynd et al, 2002; Zhang and Lynd; 2004). Inoltre, con la loro attività metabolica sono in grado di rilasciare acidi deboli o pigmenti provocando alterazioni cromatiche molto resistenti alle pratiche di pulizia note come foxing. (Nyuksha, 1983; Montemartini Corte et al, 2003; Zotti et al, 2011). Dal 2003, il gel di Gellano è stato usato come agente pulente per le opere cartacee. Negli anni, questo gel è stato modificato per incrementarne la forza pulente senza mai conferirgli anche un’azione citocida o citostatica e, com’è noto, nessun gel è stabile agli attacchi microbici. Per queste ragioni, nell’interesse dell’opera e degli operatori, è importante sia la conservazione dei gel per brevi periodi, nonché evitare che dei loro residui restino sulla superficie dell’opera cartacea. Scopo. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di individuare se l'aggiunta di sostanze naturali, come idrolati (prodotti di scarto del processo di distillazione degli oli essenziali, nota anche noti come "acque aromatiche"), siano in grado conferire al gel di Gellano anche un'azione microbicida senza danneggiare le opere di carta e la salute umana. Lo scopo è stato perseguito cercando in primo luogo di conferire al gel di Gellano una resistenza agli attacchi microbici al fine di evitare la crescita microbica sul gel usato dal restauratore o sui residui eventualmente presenti sull’opera cartacea dopo il restauro. In secondo luogo si è cercato di conferire al gel di Gellano un’azione citocida verso i biodeteriogeni fungini della carta senza essere dannoso per l’operatore. Materiali e metodi. Analisi di micro brodo-diluizione (M-BD) sono state effettuate al fine di individuare l’azione fungicida di 15 idrolati vs 3 ceppi fungini celluloso-litici e contestualmente patogeni per l’uomo. Una concentrazione di 2.5*105 cfu/ml è stata incubata in piastre da 96 pozzetti per 48h in presenza di 3 diluizioni di idrolati. La Concentrazione Minima Fungicida (MFC) è stata individuata seminando su agar il contenuto dei pozzetti privi di crescita fungina. Sono stati preparati gel di Gellano (1%, 2%, 4%) contenenti il 50% v/v di idrolato (GellanID). Analisi al SEM, colorimetriche e di pH sono state eseguite su campioni di carta whatman (W) invecchiata e no, precedentemente messi a contatto con GellanID. Infine, campioni di W, dopo essere stati seminati con una concentrazione nota di ceppi fungini, sono stati trattati con GellanID e quindi posizionati su idonei terreni di coltura per verificare la presenza di cellule vitali. Risultati. M-BD ha mostrato che 8/16 degli idrolati testati sono capaci di inibire fortemente la crescita fungina, ma solo 2 (Monarda fistulosa e Citrus aurantium var amara) di questi sono stati selezionati per la produzione del GellanID poiché mostravano azione fungicida in situ verso tutti i ceppi testati se usati alla diluizione di ½ v/v. Sui campioni W trattati con GellanID non sono state osservate variazioni significative di colore o pH, così come quelli seminati con ceppi fungini mostravano azione citocida dopo il trattamento se paragonati al controllo e ai trattati con solo gellano. Conclusioni. Se i nostri dati venissero ulteriormente confermati con approfondimenti chimici e fisici, si identificherebbe un prodotto utilizzabile quando si necessita di un'azione che possa contestualmente pulire e abbattere la carica microbica presente sull'opera d'arte cartacea. Se i dati venissero confermati, questo tipo di prodotto e la relativa metodica di pulitura potrebbero contribuire non solo a proteggere i materiali del patrimonio culturale e ad evitarne il biodeterioramento, ma anche prevenire le patologie, degli operatori e dei visitatori, causate dalla presenza fungina negli ambienti confinati.
Di Vito, M., Bellardi, M., Colaizzi, P., Ruggiero, D., Sotgiu, S., Jannuccelli, S., et al. (2017). Idrolati: Nuove possibili applicazioni nel campo dei beni culturali.
Idrolati: Nuove possibili applicazioni nel campo dei beni culturali
DI VITO, MAURA;BELLARDI, MARIA GRAZIA;MATTARELLI, PAOLA;
2017
Abstract
I biodeteriogeni fungini e batterici della carta, in condizioni termoergrometriche non adatte alla conservazione, sono in grado di provocare l'indebolimento della struttura molecolare della cellulosa mediante enzimi specifici che portano alla frammentazione delle molecole con perdita della resistenza della struttura della carta. (Reese and Downing, 1951; Lynd et al, 2002; Zhang and Lynd; 2004). Inoltre, con la loro attività metabolica sono in grado di rilasciare acidi deboli o pigmenti provocando alterazioni cromatiche molto resistenti alle pratiche di pulizia note come foxing. (Nyuksha, 1983; Montemartini Corte et al, 2003; Zotti et al, 2011). Dal 2003, il gel di Gellano è stato usato come agente pulente per le opere cartacee. Negli anni, questo gel è stato modificato per incrementarne la forza pulente senza mai conferirgli anche un’azione citocida o citostatica e, com’è noto, nessun gel è stabile agli attacchi microbici. Per queste ragioni, nell’interesse dell’opera e degli operatori, è importante sia la conservazione dei gel per brevi periodi, nonché evitare che dei loro residui restino sulla superficie dell’opera cartacea. Scopo. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di individuare se l'aggiunta di sostanze naturali, come idrolati (prodotti di scarto del processo di distillazione degli oli essenziali, nota anche noti come "acque aromatiche"), siano in grado conferire al gel di Gellano anche un'azione microbicida senza danneggiare le opere di carta e la salute umana. Lo scopo è stato perseguito cercando in primo luogo di conferire al gel di Gellano una resistenza agli attacchi microbici al fine di evitare la crescita microbica sul gel usato dal restauratore o sui residui eventualmente presenti sull’opera cartacea dopo il restauro. In secondo luogo si è cercato di conferire al gel di Gellano un’azione citocida verso i biodeteriogeni fungini della carta senza essere dannoso per l’operatore. Materiali e metodi. Analisi di micro brodo-diluizione (M-BD) sono state effettuate al fine di individuare l’azione fungicida di 15 idrolati vs 3 ceppi fungini celluloso-litici e contestualmente patogeni per l’uomo. Una concentrazione di 2.5*105 cfu/ml è stata incubata in piastre da 96 pozzetti per 48h in presenza di 3 diluizioni di idrolati. La Concentrazione Minima Fungicida (MFC) è stata individuata seminando su agar il contenuto dei pozzetti privi di crescita fungina. Sono stati preparati gel di Gellano (1%, 2%, 4%) contenenti il 50% v/v di idrolato (GellanID). Analisi al SEM, colorimetriche e di pH sono state eseguite su campioni di carta whatman (W) invecchiata e no, precedentemente messi a contatto con GellanID. Infine, campioni di W, dopo essere stati seminati con una concentrazione nota di ceppi fungini, sono stati trattati con GellanID e quindi posizionati su idonei terreni di coltura per verificare la presenza di cellule vitali. Risultati. M-BD ha mostrato che 8/16 degli idrolati testati sono capaci di inibire fortemente la crescita fungina, ma solo 2 (Monarda fistulosa e Citrus aurantium var amara) di questi sono stati selezionati per la produzione del GellanID poiché mostravano azione fungicida in situ verso tutti i ceppi testati se usati alla diluizione di ½ v/v. Sui campioni W trattati con GellanID non sono state osservate variazioni significative di colore o pH, così come quelli seminati con ceppi fungini mostravano azione citocida dopo il trattamento se paragonati al controllo e ai trattati con solo gellano. Conclusioni. Se i nostri dati venissero ulteriormente confermati con approfondimenti chimici e fisici, si identificherebbe un prodotto utilizzabile quando si necessita di un'azione che possa contestualmente pulire e abbattere la carica microbica presente sull'opera d'arte cartacea. Se i dati venissero confermati, questo tipo di prodotto e la relativa metodica di pulitura potrebbero contribuire non solo a proteggere i materiali del patrimonio culturale e ad evitarne il biodeterioramento, ma anche prevenire le patologie, degli operatori e dei visitatori, causate dalla presenza fungina negli ambienti confinati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.