Nel mio contributo ho illustrato l’intreccio di varietà del repertorio utilizzate da Giovanni Nadiani nella sua produzione letteraria in italiano, concentrandomi in particolare sulla recente raccolta "Ridente Town. Scritture istantanee" (Forlì, Edizioni Risguardi, 2013). Morto a fine luglio 2016, Giovanni Nadiani è stato traduttore e ricercatore di Lingua e traduzione tedesca all’Università di Bologna; ha scritto soprattutto poesie in romagnolo ma è anche stato autore di prose brevi in dialetto ed in italiano, che sono state oggetto di numerose performances pubbliche. Per quanto riguarda le scelte linguistiche compiute dall’autore ed i risultati del suo “artigianale” lavoro di scrittura, con la mia analisi ho mostrato che il repertorio di Giovanni Nadiani parte dal romagnolo – sua lingua materna, che parlava con i compaesani di Reda (Ra) e con la sua audience sub-regionale – per attraversare l’italiano di Romagna (frequentemente connotato con un intenso ‘aroma’ dialettale) ed il neostandard, ed arrivare infine all’italiano letterario di registro anche estremamente alto e colto, senza peraltro tralasciare le lingue straniere: ed il suo uso delle diverse varietà messe in gioco (con il loro voluto 'metissage') non risulta mai casuale o gratuito ma sempre sapientemente dosato, a volte in modo semplicemente mimetico – ad es. per rendere la voce del personaggio di cui in quel momento il narratore sta riportando le parole –, ma più spesso con valenza espressiva ed in alcuni casi (anche grazie agli evidentemente voluti scarti di livello) in senso addirittura espressionistico.
Mazzoleni, M. (2017). Le prose brevi di Giovanni Nadiani tra italiano e dialetto. Firenze : Franco Cesati Editore.
Le prose brevi di Giovanni Nadiani tra italiano e dialetto
MAZZOLENI, MARCO
2017
Abstract
Nel mio contributo ho illustrato l’intreccio di varietà del repertorio utilizzate da Giovanni Nadiani nella sua produzione letteraria in italiano, concentrandomi in particolare sulla recente raccolta "Ridente Town. Scritture istantanee" (Forlì, Edizioni Risguardi, 2013). Morto a fine luglio 2016, Giovanni Nadiani è stato traduttore e ricercatore di Lingua e traduzione tedesca all’Università di Bologna; ha scritto soprattutto poesie in romagnolo ma è anche stato autore di prose brevi in dialetto ed in italiano, che sono state oggetto di numerose performances pubbliche. Per quanto riguarda le scelte linguistiche compiute dall’autore ed i risultati del suo “artigianale” lavoro di scrittura, con la mia analisi ho mostrato che il repertorio di Giovanni Nadiani parte dal romagnolo – sua lingua materna, che parlava con i compaesani di Reda (Ra) e con la sua audience sub-regionale – per attraversare l’italiano di Romagna (frequentemente connotato con un intenso ‘aroma’ dialettale) ed il neostandard, ed arrivare infine all’italiano letterario di registro anche estremamente alto e colto, senza peraltro tralasciare le lingue straniere: ed il suo uso delle diverse varietà messe in gioco (con il loro voluto 'metissage') non risulta mai casuale o gratuito ma sempre sapientemente dosato, a volte in modo semplicemente mimetico – ad es. per rendere la voce del personaggio di cui in quel momento il narratore sta riportando le parole –, ma più spesso con valenza espressiva ed in alcuni casi (anche grazie agli evidentemente voluti scarti di livello) in senso addirittura espressionistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.